Welfare
Sprechi in sanità: non sparate sulle cure termali
Il presidente della Federazione Mondiale del Termalismo replica al farmacologo Silvio Garattini che in una trasmissione radio aveva annoverato le terapie termali tra i rimborsi inutili della sanità italiana, mettendone in dubbio la validità scientifica. «La medicina termale ha solide e comprovate basi»
Le cure termali non sono da annoverare tra gli sprechi della sanità italiana. E' senza mezzi termini la replica degli esperti del settore termale alle dichiarazioni del noto farmacologo e direttore dell’istituto Mario Negri di Milano Silvio Garattini, che giovedì scorso durante una trasmissione radiofonica aveva citato proprio i rimborsi delle cure termali come esempio tipico degli sprechi che affliggono la sanità. «La medicina termale ha solide basi scientifiche», è la replica che proviene dal 68° Congresso della Federazione Mondiale del Termalismo (Femtec) dal titolo “Thermae and Medical Wellness” apertosi oggi presso il Forte Village (Cagliari).
«Le recentissime dichiarazioni del Professor Garattini in merito alla scarsità di basi scientifiche delle terapie termali e dei trattamenti integrati ad esse collegate – scarsità che le inserirebbe negli sprechi della sanità – hanno suscitato vive perplessità e disaccordo», dichiara il presidente di Femtec, Umberto Solimene. «Il termalismo», prosegue Solimene, «a diversi livelli è parte integrante degli strumenti terapeutici di vari sistemi sanitari nazionali». Garattini, intervenendo durante la trasmissione 24 Mattino (Radio 24) a proposito di sprechi nella sanità, aveva invece criticato la presenza del rimborso delle cure termali nei livelli essenziali d’assistenza, domandandosi quali fossero le “le basi scientifiche” di tali cure. «Esprimo al professor Garattini la massima disponibilità per l'accesso all’opportuna documentazione scientifica», conclude Solimene, «pubblicata su riviste di respiro internazionale, per una valutazione obiettiva e critica».
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