Salute

Sportelli psicologici, in Veneto è boom

A Vicenza cercano nuovi psicologi volontari per far fronte al bisogno in aumento. A sorpresa, a far crescere gli utenti non sono i problemi economici, ma le relazioni personali. E dal territorio sale un'accusa ai servizi pubblici: sono inadeguati

di Gabriella Meroni


E’ boom in Veneto per i servizi di consulenza e assistenza psicologica, gli sportelli attivati da associazioni e Asl per venire incontro al disagio immateriale dei cittadini. Dopo la notizia della sperimentazione in un comune del padovano, Carmignano, di  affiancare psicologi di base ai medici di famiglia, ecco l'appello della Caritas di Vicenza: servono nuovi psicologi volontari per lo sportello ad hoc attivato in Diocesi già da quattro anni.

Un servizio avviato con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi – Consiglio Regionale del Veneto che la Caritas Vicentina mette a disposizione di chi ha bisogno di aiuto ma non può sostenere la spesa richiesta da un professionista tradizionale, oppure (e sono casi più numerosi di quanto si pensi) dei delusi del servizio pubblico, persone quindi che non hanno trovato adeguato l’accompagnamento dei Servizi pubblici.

Allo sportello Caritas si rivolgono sempre più persone – sei su dieci sono donne, ma non mancano gli uomini, soprattutto se single – e che ha effettuato dal 2008 oltre 870 colloqui, incrociando quasi 500 utenti e "accompagnandone" 276 per i cinque incontri massimo di cui si compone il percorso offerto quasi gratuitamente (vengono richiesti 5 euro a seduta); se dopo i cinque incontri il disagio permane, il "paziente"  viene rinviato in primis ai servizi territoriali o eventualmente a professionisti privati, esterni allo sportello, che si sono resi disponibili ad effettuare una tariffa agevolata).

Ma chi si rivolge alla Caritas vicentina per chiedere un aiuto diverso dal pane? Innanzitutto, tanti giovani: il 40% ha meno di 39 anni e solo il 13% più di 60; il 40% non è sposato, ma i coniugati sono comunque al 38%, e i separati al 22%. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, dalla Caritas spiegano che l'impatto che la crisi economica ha avuto sull'afflusso di utenti al servizio non è stato così alto: "Certo, i problemi di lavoro esistono e pesano sul benessere psicologico", spiega a vita.it Maria Grazia Bonollo, coordinatrice dell'ufficio Comunicazione, "ma il 54% degli assistiti lamenta problemi familiari o relazionali. Perdita del lavoro o problemi economici sono denunciati in media da un utente su cinque".

Dallo sportello psicologico diocesano emerge però anche un'insoddisfazione evidente nei confronti dei servizi pubblici: quattro utenti su dieci dichiarano infatti si essersi rivolti in precedenza ai servizi territoriali, ma di non aver trovato una risposta adeguata alle proprie richieste. Più di un terzo delle persone sostiene, invece, di non aver richiesto prima aiuto ad alcun soggetto. "Alcuni ci hanno parlato di incontri di 20 minuti, altri di appuntamenti dati a tre mesi di distanza l'uno dall'altro", continua Bonollo. "Se juna persona ha veramente bisogno, si aspetta qualcosa di più e di diverso".

Qualcosa di più che la Caritas sta tentando di offrire, e che vorrebbe potenziare ulteriormente: al gruppo dei 40 psicologi volontari oggi in servizio se ne vorrebbero affiancare altri, per aprire altri centri di ascolto in altri comuni del vicentino, magari partendo da Bassano del Grappa. E il 10 ottobre prende il via proprio un nuovo corso di formazione per volontari dello sportello, cui possono accedere persone laureate in psicologia, iscritte all’Ordine degli Psicologi e già psicoterapeuti o specializzandi. Previsti 8 incontri. Per informazioni, clicca qui.


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