Economia

Sportass, il Coni vara l’operazione Jurassic

Sport/ Torna il monopolio pubblico sulle assicurazioni?

di Stefano Arduini

Operazione Jurassic Park. Per usare una felice metafora di Edio Costantini, presidente del Csi – Centro sportivo italiano. Il riferimento è al tentativo del nuovo governo di rianimare un ente ormai sorpassato dalla storia: la Sportass. La cassa di previdenza per gli sportivi fondata nel 1934 in ambito Coni (il Comitato olimpico italiano) e sopravvissuta in qualità di ente pubblico deputato a fornire prestazioni assistenziali e assicurative – in materia di infortuni personali e responsabilità civile – a tutti i tesserati di organizzazioni riconosciute dal Coni. Per lungo tempo la Sportass ha agito da monopolista, non in virtù di una legge, ma solo grazie alle disposizioni del Coni. La monarchia assoluta ha incominciato a scricchiolare negli anni 90, «quando», interviene Costantini, «le federazioni e gli enti di promozione sportiva si sono rivolti al libero mercato, trovando condizioni economiche più vantaggiose e maggiore efficienza». La via del tramonto comunque sembrava imboccata. Con legittima soddisfazione dello sport di base. Il legislatore (allora al governo c?era il centrodestra), però la pensava diversamente. Una norma della Finanziaria 2004, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 28 aprile 2005, specificava infatti che l?obbligo assicurativo andava espletato esclusivamente presso la Sportass. Apriti cielo. «L?intero mondo dell?associazionismo sportivo fece fronte comune, osservando che così si sarebbero paralizzate le pratiche per infortuni e che la decisione entrava in rotta con ogni pretesa di liberalizzazione del mercato dei servizi», ricorda Costantini. Dai banchi dell?opposizione di allora, la maggioranza di oggi, fioccarono le richieste di messa in liquidazione dell?ente. Di fatto il provvedimento fu sospeso fino al 31 dicembre 2006 in attesa di ?approfondimenti?. La vittoria del centrosinistra alle ultime elezioni sembrava dunque il viatico del definitivo pensionamento. E invece nei giorni scorsi il Coni ha inviato a federazioni ed enti una lettera invitandoli a rivolgersi alla Sportass nel caso dovessero rinnovare i contratti stipulati con compagnie private. Una delusione per tutto lo sport dilettantistico. Chiosa Costantini: «Destra o sinistra che sia, alla fine in Italia a rimetterci è sempre il cittadino-suddito» L’ente La nascita della Sportass risale al 1934. Secondo le statistiche diffuse dalla Rai nel marzo del 2005, in quel periodo la Cassa di previdenza del Coni assicurava 4,5 milioni di sportivi. la norma L?ente sopravivve grazie a una legge contenuta nella Finanziaria del 2004 che disponeva l?obbligo di assicurarsi presso l?ente pubblico. La norma è stata sospesa fino al 31 dicembre 2006. Una recente lettera del Coni ha però invitato le associazioni sportive a rivolgersi alla Sportass.


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