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Sport per tutti. La partita da vincere

Lo sport è una chiave del benessere di un Paese. Non bastano le medaglie olimpiche da mettere in bacheca: l'attività motoria deve essere alla portata di tutti. Allargare il campo della pratica sportiva è la vera vittoria. Sul magazine di luglio/agosto scaricabile da oggi da vita.it e in edicola da fine settimana un approfondimento di oltre 50 pagine. Con la classifica della responsabilità sociale delle società di calcio dell'ultima serie A

di Redazione

«Siamo alla volata decisiva anche per lo sport. L’ultimo chilometro di una maratona, il tratto più difficile, più duro, dove la testa corre e conta più delle gambe, per tagliare il traguardo e prepararsi al prossimo obiettivo. È la fotografia di un sistema sportivo che gioca oggi una sfida nuova legata al bisogno, un bisogno inteso nella sua natura più etimologica come attenzione e cura: attenzione verso una riflessione aggiornata sul mondo del movimento che è cambiato e cura verso i protagonisti di questo modello che si è autonomamente manifestato, favorito, anche se può sembrare un paradosso, dalla situazione pandemica. Lo dicono i numeri: le persone hanno bisogno di sport, lo chiedono, lo vogliono, hanno capito che grazie allo sport possono stare meglio. Ma servono risposte. Se prima lo sport era pensato interamente come il classico “modello campionato” per circa 11 milioni di praticanti iscritti a federazioni ed enti di promozione sportiva, oggi sport significa circa 25 milioni di praticanti che a vario titolo hanno il movimento come appuntamento nella loro giornata. Chi li intercetta se non cambia non solo l’idea di sport, ma anche il suo sistema organizzativo ed economico? Così oggi si è di fronte a un bivio con due strade da percorrere: quella degli italiani che dichiara di fare sport e, sempre più spesso, in modo nuovo rispetto al passato e obbliga le politiche pubbliche a una riflessione su tempi, modi e distribuzione delle risorse; quella dei tanti, troppi inattivi che vanno coinvolti per creare un benessere allargato che risponda alle proiezioni di invecchiamento, e quindi dello stato di salute, del Paese. Di quale sport stiamo parlando? Uno sport come strumento di benessere individuale e collettivo, fisico e psicologico. Uno sport inclusivo e democratico che non compete più principalmente sul risultato, ma agisce sulla salute delle persone a 360 gradi. Uno sport che diventi genetico (come accade nelle popolazioni, vedi la Finlandia, che hanno il 90% di praticanti tra gli abitanti). Cresce quindi un bisogno individuale di pari passo con la necessità di nuove risposte per un’idea di sport sociale che tocchi pubblico e privato, favorisca l’innovazione e permetta in azienda come nella vita di tutti i giorni, di elaborare un concetto di welfare dove lo sport sia attore protagonista del cambiamento».

È questo l’incipit dell’inchiesta firmata da Davide Berti che apre il numero di VITA magazine di luglio/agosto con l’illustrazione di copertina di Davide Barco (clicca qui per scaricare il numero dallo store di vita.it). Il primo capitolo (“Lo sport in cerca di impatto sociale”) offre tutti i numeri e le ragioni a supporto della tesi di fondo: la possibilità di fare sport deve essere messa alla portata di tutti, al “sistema Italia” non può bastare l’eco mediatica figlio delle ultime eccellenti prove olimpiche. Nel primo capitolo anche un’intervista al deputato del Pd Mauro Berruto che si è battuto per fare dello sport un diritto costituzionale e l’esperienza della Fortitudo Bologna che si è alleata con la cooperativa sociale bolognese Società Dolce per aprire l’Academy della “Effe” non solo ai talenti dell’anello, ma all’intera città. Il capitolo si chiude con la classifica della responsabilità sociale d’impresa e della sostenibilità delle 20 squadre dell’ultima serie A curata da Nicola Varcasia: scudetto al Milan, Napoli retrocesso in B.

Nel secondo capitolo (“Esperienze in campo”) spazio ad alcuni dei progetti più significativi in Italia che incrociano sport e sociale. Eccone una breve sintesi:

  • Calciosociale (Roma): la scuola calcio che ha cambiato le regole dello stare in campo. L’ideatore Massimo Vallati: «Qui non si imparano solo solo tecnica e tattica, il nostro è un approccio pedagogico che va oltre lo sport»
  • Powerchair hockey: sono moltissimi i ragazzi con distrofia muscolare che sono usciti di casa grazie a questo sport. Alcuni di loro hanno anche trovato amicizie e compagni di vita. Come nel caso di Ilaria Di Ruzza e Jon Jignea
  • Oratorio Karol (Napoli): Le quote sociali servono per le attività sociali. Risultato? C’è sempre la fila per iscriversi alle nostre squadre
  • Ercolini di Sant’Orione (Roma): Da noi gioca solo chi studia: così a Tor Bella Monaca lo sport diventa argine contro la dispersione scolastica
  • Made to Play (Milano): 200 bambini scendono in campo per vincere la partita della parità di genere
  • Sportivi Sempre (Napoli, Benevento, Caserta): da detenuti ad arbitri, si impara a far rispettare le regole
  • Play More (Milano): La community dello sport per tutti dove gli schemi vincenti sono l’inclusione e la partecipazione

A chiusura della sezione doppia intervista a due dirigenti di associazioni che hanno lo sport come missione sociale: il presidente del Csi-Centro sportivo italiano Vittorio Bosio e la direttrice di Fondazione Laureus Daria Braga

Infine nel capitolo 3 sette personaggi sportivi indicano altrettante parole-chiave per lo sport:

  • SCONFITTA con Angelo Lorenzetti (allenatore di volley campione d’Italia).
  • LIBERTA’ con Asia Lanzi, promessa italiana dello skate olimpico
  • FORMAZIONE con Tania Di Mario, icona della pallanuoto azzurra
  • SQUADRA con Raphaela Lukudo, stella dell’atletica italiana
  • PIACERE con Davide Cassani, ex ciclista professionista e ct della nazionale azzurra

Le immagini di questo capitolo fotografano alcune delle attività di sport sociale promosse in tutta Italia dal Centro sportivo italiano – Csi: dall’attività di avvicinamento alle diverse discipline sportive per i bambini e i ragazzi, a quelle inclusive rivolte alle persone con disabilità, fino alla promozione dell’attività fisica dedicata agli over50


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