Welfare

Sport e carcere, il governo scende in campo

Accordo tra ministero della Giustizia e Coni per un nuovo progetto-pilota di attività sportiva dietro le sbarre, per ora alla Dozza di Bologna e al femminile di Rebibbia. Il prossimo 3 dicembre la firma del protocollo, l'Uisp si offre di collaborare

di Daniele Biella

Che il praticare attività sportiva in carcere sia un toccasana lo sanno tutti gli operatori del settore, ma ora anche il ministero della Giustizia sembra volere fare sul serio: dal 3 dicembre 2013, giorno della firma del protocollo 'Sport e carcere' da parte del ministro Anna Maria Cancellieri e del presidente del Coni, Comitato olimpico nazionale italiano, Giovanni Malagò, partiranno nuovi corsi di formazione e altri interventi mirati a una maggior pratica sportiva dietro le sbarre.

Si parte con i progetti-pilota della Casa circondariale di Bologna e della parte femminile di Rebibbia a Roma, ma poco alla volta saranno interessati diversi istituti di pena in tutta Italia. L'azione ministeriale arriva dopo gli incontri di inizio novembre tra la stessa Cancellieri e membri di Consiglio d'Europa e Corte europea dei diritti dell'uomo, e prevede l'intervento anche di altri enti sportivi nazionali.  A questo proposito, Fabio Casadio, presidente della Uisp, Unione italiana sport per tutti, di Bologna ha fatto sapere di essere "a disposizione per questa novità del mondo del Coni, vista la nostra attiva presenza all’interno dell’Istituto Penitenziario cittadino". Uisp Bologna lavora da almeno 30 anni all’interno degli istituti penitenziari cittadini promuovendo l’attività motoria alle persone ristrette. "Il 31 Ottobre 2013 è stato firmato un protocollo tra il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria della Regione Emili Romagna e Uisp, livello nazionale e regionale", ricorda Casadio. Così come è "già attivo da parecchi anni il protocollo di intesa anche con il ministero della Giustizia e la Uisp nazionale".

 

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