Non profit

Sponsor illegale sull’azzardo, la Serie A ci ricasca

Un anno fa dopo il caso di Intralot che avrebbe sponsorizzato la Nazionale Italiana di Calcio scoppiò lo scandalo dell’accordo commerciale tra Lega calcio e 1XBet, società russa di scommesse. Intesa che salta per la mobilitazione della società civile e perché la società non può operare sul mercato italiano essendo priva delle necessarie licenze. Oggi però è stata annunciata una nuova intesa di sponsorship fino al 2021

di Lorenzo Maria Alvaro

La Serie A ha firmato un accordo con la società di scommesse online 1xBet di durata triennale, quindi fino al termine della stagione 2020-2021. In base alla partnership instaurata tra le parti, l’azienda è stata nominata “International Presenting Partner” valido per l’Europa, l’Africa, il Medio Oriente, il Nord Africa e le due Americhe.

Il logo di 1XBet comparirà così nella grafica dello streaming di tutte le partite di Serie A trasmesse sulle piattaforme comprese nell’accordo e nei contenuti di presentazione dei match.

Determinante per la sottoscrizione della partnership è stata la mediazione fornita da Interregional Sports Group – la società di intermediazione che lavora per il bookmaker russo. L'azienda, con sede a Londra, ha introdotto il concetto di "International Presenting Partner" in Serie A per la prima volta nella stagione 2015-2016.

«Siamo fieri di aver siglato questo accordo», ha spiegato un portavoce di 1xBet, «speriamo così di poter dare un contributo tangibile allo sviluppo del calcio italiano e il miglior spettacolo possibile ai suoi fan».

Fierezza però che non si può dire nutrano, o almeno non dovrebbero, i rappresentanti del calcio italiano. Sì, perché questo contratto non è uno qualsiasi. È lo stesso che un anno era finito nell’occhio del ciclone e poi ritrattato. 1xBet infatti non aveva una concessione per raccogliere scommesse nel nostro Paese.

Il dato incredibile è che non solo la Serie A ripropone un accordo commerciale che era già stato aspramente criticato e che risultava insostenibile per via della mancanza di tutti i requisiti necessari per poter essere operativo legalmente, ma che il mondo del calcio perseveri nel proporre modelli di buisness in cui a comandare è sempre e solo il lucro.

Per di più usando la solidarietà come ombrello per poi perseguire una politica che con l’eticità e i valori dello sport non hanno nulla a che fare. La risposta della Lega sul punto, data ad Avvenire, è infatti che «abbiamo assegnato in questo campionato spazi pubblicitari gratuiti per iniziative di solidarietà».

Rimane da capire in primo luogo come farà 1xBet ad operare senza concessioni, come farà a evitare che il proprio logo non compaia nei paesi in cui è vietato (come l’Italia) anche in streaming e se il contratto sia compatibile con il Decreto Dignità.

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