Economia

Splendido hotel

Abbinare le bellezze della natura e della cultura con l’inclusione sociale. È la scommessa di Albergo Etico Cesenatico, presentato nella cittadina romagnola dopo una rigenerazione degli spazi promossa da fondazione illimity. Voci, storie e progetti da un’impresa molto speciale, che darà un lavoro stabile a ragazzi con disabilità

di Nicola Varcasia

“Io faccio il cuoco, la mia specialità sono i gamberi con funghi. Dovresti vedere che buoni”, spiega Edoardo, detto Edo. “Io sono il cameriere”, aggiunge Pietro. In tenuta d’ordinanza e sorriso naturale, Edo e Pietro sono arrivati in Romagna direttamente da Asti, per l’inaugurazione di Albergo Etico Cesenatico, la nuova struttura rigenerata grazie a fondazione illimity. Con loro, ad accogliere le persone che arrivano per l’evento, in viale Cavour 20, non lontano dallo splendido porto canale, zona spiaggia di Ponente, c’è anche Alex Toselli. È stato lui nel 2006 ad aver dato il via al primo albergo di quella che oggi è una vera e propria catena del turismo sociale, con dodici strutture gestite, di cui quattro all’estero e altre di prossima apertura.

Ma torniamo nella hall rimessa a nuovo di Cesenatico, sulle cui pareti sono esposti disegni e fotografie degli studenti dell’istituto superiore Leonardo Da Vinci. Un’iniziativa che svela l’intento fortemente inclusivo di questo sogno che si è avverato. Sofia, ad esempio, ha catturato il particolare di una cascata nel bosco che a prima vista sfugge: “Me ne sono accorta solo quando l’ho ingrandito, nella scena c’è un omino che si è incluso talmente tanto nella natura che quasi non si nota”. Eppure c’è. E si vede. Proprio come le ragazze e i ragazzi a rischio esclusione sociale che dalla prossima stagione turistica verranno a lavorare qui: “L’apertura è prevista per la primavera dell’anno prossimo, intorno al 21 marzo, giorno della giornata mondiale per la sindrome di down. Anticiperemo un po’ la consueta stagione anche con l’obiettivo di destagionalizzare il più possibile l’attività”, spiega Toselli, che svela qualche altro dato interessante: “Lo staff sarà composto da circa 20-25 persone in totale per albergo, ristorante e piscina, delle quali almeno dieci persone con fragilità. Dopo averle formate nella nostra Academy, saranno inserite in modo organico in base al loro livello di preparazione, dal tirocinio al contratto a tempo indeterminato”. Questo è un punto molto importante per comprendere l’impatto sociale di un’avventura come questa: “La vocazione inclusiva è quella di trattare tutti allo stesso modo, a seconda del contributo che ciascuno può dare, facendo coesistere professionalità e fragilità”.

Come sia stato possibile dar vita a tutto questo lo ha spiegato il founder e ceo di illimity, Corrado Passera che ha individuato proprio nella fondazione lo strumento organizzativo ideale per operare a livello sociale dialogando con il territorio, le amministrazioni e il terzo settore: “fondazione illimity nasce per la rigenerazione di asset immobiliari da destinare a progetti di utilità sociale e di sostenibilità. Attraverso lo sviluppo di un ecosistema di partnership vogliamo dare vita a un circolo virtuoso di progetti e iniziative con impatto sociale”. Proprio così è nato, infatti, il progetto Albergo Etico Cesenatico: “Grazie alla rigenerazione dell’immobile e alla collaborazione con Albergo Etico, l’hotel porterà ora un nuovo valore alla città di Cesenatico. Generare valore non significa semplicemente fare utili, ma essere utili, riconoscendo, come in questo caso, il potenziale di asset immobiliari da trasformare in nuovi spazi da destinare alla collettività». I cattivi crediti spesso in pancia alle banche, ha aggiunto ancora Passera lanciando una provocazione, vengono descritti con la sigla Npl – Non performing loans: “Con l’attività di fondazione illimity vogliamo contribuire a che la sigla possa acquisire il significato nuovo di ‘nuove potenzialità libere’, con la creazione di lavoro stabile per anche chi rischierebbe di non averne uno”.

Ci sono tantissime cose da scoprire qui ad Albergo Etico Cesenatico, dal valore reale e simbolico, come hanno sottolineato con orgoglio l’assessore Jacopo Agostini e il dirigente scolastico Massimo Dellavalle, intervenuti in rappresentanza della città e dell’Istituto superiore Leonardo Da Vinci, che ha avviato le attività di co-creazione presentate all’evento e che saranno con ogni probabilità le prime di una lunga serie. C’è ad esempio il murales nella zona della piscina (la struttura rinata è fornita di ogni comfort) realizzato dall’artista Virginia Verona sulla base di un soggetto scelto dai ragazzi del Da Vinci, in cui pesci grossi e i pesci piccoli anziché mangiarsi a vicenda, si danno reciprocamente la forma. Ci sono tutte le altre foto scattate dagli studenti del Da Vinci che meritano di essere viste, da sole e insieme. Come le due poetiche altalene disegnate da Jessica. O la vigorosa e al tempo stesso dolce stretta di mano raffigurata da Emiliano. La stessa che ci scambiamo con Edo e Pietro prima di salutarci. Il loro pulmino è già pronto per ripartire. C’è un gamberetto coi funghi da preparare.

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