Volontariato

Spionaggio Cia: ong inglese si rivolge a garante privacy

La ong inglese Privacy International ha scritto all'Autorità italiana garante della privacy perché c'è anche l'Italia fra i 33 Paesi coinvolti nel caso di spionaggio Cia

di Paolo Manzo

La sorveglianza della Cia sulle transazioni finanziarie internazionali che passano attraverso la societa’ SWIFT violano le leggi sulla protezione dei dati di numerosi Paesi, fra cui la Svizzera. Ne e’ convinta Privacy International, un’organizzazione non governativa (Ong) con sede a Londra, che chiede al preposto federale elvetico alla protezione dei dati Hanspeter Thur di far cessare immediatamente tale attivita’. «Mister Dati»,come viene ribattezzato in Svizzera il Garante della Privacy, si sta comunque gia’ occupando di sua iniziativa del caso. Privacy International ha presentato la richiesta a 33 Paesi. In un comunicato pubblicato oggi su Internet, l’Ong spiega di sospettare i servizi segreti degli Stati Uniti di aver ficcato il naso non solo nella banca dati della sede della SWIFT, a Bruxelles, e in quella della sua filiale Usa, bensi’ di essersi intrufolata anche in quelle delle altre filiali della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (SWIFT), fra cui la filiale di Zurigo. Una prassi stigmatizzata dall’Ong, che la giudica illegale. Privacy International teme peraltro che le autorita’ statunitensi abbiano utilizzato i dati non solo nella lotta contro il terrorismo, bensi’ anche a fini fiscali e persino di spionaggio. Il Garante della Privacy non ha ancora ricevuto la lamentela di Privacy International, ha indicato oggi all’agenzia di stampa elvetica Ats il suo portavoce Kosmas Tsiraktsopoulos. Comunque Thur, «molto preoccupato» per la vicenda, si e’ gia’ attivato: ha preso contatto con tutte le istanze interessate, in Svizzera e all’estero, e sollecitato informazioni, ha spiegato il portavoce. Quanto alla possibilita’ di provvedimenti, Tsiraktsopoulos ha ricordato che proprio ieri il Consiglio federale ha detto di non vedere la necessita’ di intervenire.

C’e’ anche l’Italia fra i 33 Paesi coinvolti nel caso della sorveglianza della Cia sulle transazioni finanziarie internazionali effettuate mediante la ‘Swift’, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications. La ong inglese ‘Privacy International’ ha scritto infatti anche all’Autorita’ italiana garante della privacy, per chiedere di porre fine a tale attivita’. Oltre all’Italia, figurano Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Cirpo, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Olanda, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia, Gran Bretagna, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Guernsey, Jersey, Isola di Man, Australia, Canada, Hong Kong, Nuova Zelanda.

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