Famiglia

Spina bifida, le novità in un convegno

Si terrà sabato a Roma presso il Policlinico Gemelli. Ospite d'onore David Mc Lone, direttore del Centro di Neurochirurgia infantile del Children's Hospital di Chicago

di Redazione

Novita’ per la cura della spina bifida. L’occasione per discuterne e per fare il punto sullo stato della ricerca è il workshop ”Una giornata per la Spina bifida”, che si svolgera’ sabato 22 aprile 2006 presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, promosso dal Dipartimento di Scienze Pediatriche, Medico Chirurgiche e Neuroscienze dello Sviluppo, dal Centro Spina bifida della Cattolica di Roma in collaborazione con l’Associazione La Strada per l’Arcobaleno Onlus. Ospite d’onore il Prof. David Mc Lone, direttore del Centro di Neurochirurgia infantile del Children’s Hospital di Chicago, che ha dedicato la sua vita alla cura dei bambini con spina bifida e idrocefalo.

In Italia sono oltre 4.000 le persone affette da mielomeningocele (MMC), patologia piu’ comunemente nota come spina bifida. L’incidenza di questa malformazione e’ di circa 4-5 bambini su ogni 10.000 nati. La spina bifida e’ una delle patologie congenite piu’ frequenti e rappresenta una delle maggiori cause di disabilita’ dell’infanzia. Si tratta di una malformazione del midollo spinale che colpisce il feto durante le prime settimane di gravidanza – fra il 21mo ed il 26mo giorno dal concepimento – che puo’ manifestarsi in vari punti della colonna vertebrale. La lesione, che puo’ essere di diversi livelli, provoca sul neonato conseguenze di tipo neurologico (paralisi periferiche), metabolico (obesita’, bassa statura) e anche cognitivo. La spina bifida rende il bambino disabile per tutta la vita perche’ provoca conseguenze neurologiche, urologiche e ortopediche.

”Purtroppo pochi sono i centri italiani specializzati nella cura del bambino affetto da spina bifida”, considera la Dr. Claudia Rendeli, ricercatore presso la Clinica pediatrica dell’Universita’ Cattolica di Roma e coordinatore scientifico dell’incontro. Il Centro Spina Bifida dell’Universita’ Cattolica di Roma, istituito nel 1989, dispone di una equipe di medici con alta specializzazione che lavorano in stretto rapporto di cooperazione, prendendo in cura il bambino affetto da questa patologia fin dalla gravidanza. ”L’attuazione di protocolli diagnostico-terapeutici inseriti in un programma di follow-up che si sviluppa nel corso degli anni – continua Rendeli – e che si incentra in modo particolare nella prevenzione e nella cura di patologie associate alla spina bifida, ha fatto si’ che la qualita’ di vita di questi bambini sia notevolmente migliorata, che piu’ dell’80% raggiunga la stazione eretta e deambuli e che si sia ridotta significativamente l’insufficienza renale fino a pochi anni fa temibile complicanza di questa malattia. Molte sono le novita’ in particolare per quanto riguarda la cura dell’idrocefalo, la cura della disfunzione vescicale, l’allergia al lattice, la stipsi, lo strabismo”.

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