Welfare

spigolature dal Belpaese meticcio

di Redazione

ALL’ALTARE. Gli italiani sposano sempre più stranieri. Nel 2008 il 10,2% delle unioni civili celebrate nel Belpaese era misto, con uno dei partner nato fuori dall’Italia: 25mila su 247mila matrimoni totali. Dato record che è quintuplicato rispetto al 1995 e che rende l’idea di come in Italia l’immigrazione sia un fenomeno già strutturale. A rivelarlo è il Rapporto Caritas/Migrantes 2010, giunto alla ventesima edizione. Tra il 1995 e il 2008 i matrimoni misti sono stati 206mila: in otto casi su dieci è la donna a essere immigrata. Si attesta invece al 5%, altro massimo storico, la percentuale delle unioni in cui entrambi i coniugi sono stranieri. A conti fatti, oggi in 15 matrimoni ogni 100 almeno uno dei due sposi non ha origini italiane.
BERGAMASCHI. A Telgate un abitante su quattro è di origine straniera: va a questo paesino della Bassa bergamasca, con giunta rigorosamente leghista, la palma di Comune sopra i mille abitanti più “meticcio” d’Italia: su 4.849 abitanti, 1.233 provengono dall’estero, il 25,4%. Sul podio altri due comuni lombardi: Corte de’ Cortesi (CR), che ha la stessa percentuale di Telgate ma meno abitanti (286 stranieri su 1.125 totali) e Baranzate (MI), cittadina di 11.444 persone, tra cui 2.873 stranieri, il 25,1%.
SCUOLA MULTICOLOR. Manca poco alla regione Emilia Romagna per raddoppiare il dato nazionale dell’incidenza degli alunni con cittadinanza non italiana sul totale: nel 2009/2010 sono stati il 13,5% (78mila su 578mila), lo 0,7% in più dell’anno precedente. Il primato di presenze spetta alle medie e alle elementari, dove 15 studenti ogni cento sono di origine straniera. La media nazionale ha invece raggiunto il 7,5%: sia questo dato che quello emiliano non hanno precedenti nella Storia d’Italia.
CHI GUADAGNA. Altro dato sorprendente del rapporto è l'”utile” che lo Stato italiano ricava dalla popolazione immigrata regolare: quasi un miliardo di euro all’anno. Nel 2009, a fronte di un costo complessivo di 9,95 miliardi (le voci di spesa maggiori riguardano le sovvenzioni sanitarie e scolastiche, entrambe a quota 2,8 miliardi), gli immigrati hanno versato all’erario 10,8 miliardi di euro: 3,2 miliardi di tasse (2,2 di Irpef e 1 di Iva), 7,5 miliardi di contributi previdenziali, 100 milioni per permessi e pratiche di cittadinanza. Questi “nuovi cittadini”, che a fine 2009 erano il 7% della popolazione italiana (4,9 milioni, compresi i 770mila regolari non registrati che l’Istat non aveva considerato), contribuiscono al Pil per l’11,1%.

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