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Spese di bollo in Posta,è abuso di burocrazia
Non Profit Parla chiaro lart.17 del D. Lgs. 460 del 4/12/97
di Redazione
Sono il presidente del Comitato Elisa Faustino, onlus di Civitavecchia, cittadina alle porte di Roma. È da parecchio tempo che ci provo, ma purtroppo non riesco proprio in nessun modo a far togliere dal conto corrente postale, intestato al nostro Comitato, le spese di bollo. Certo non si tratta di una grande cifra ma di una cosiddetta ?questione di principio?. Potete dirmi che cosa dovrei fare per convincere il responsabile dell?ufficio postale ad intervenire?
P.F. (E-Mail)
Risponde Giorgio Cilia, responsabile Fisco e contabilità Avis nazionale
Vorremmo sottolineare subito un paio di elementi di fondamentale importanza. Per prima cosa bisogna dire, infatti, che non solo il responsabile delle Poste di Civiavecchia ma anche tutti gli altri impiegati che lavorano in un qualsiasi ufficio postale situato nel nostro Paese, dovrebbero conoscere le Leggi, i Decreti Legislativi e pure le norme. Dovrebbero sapere, infatti, che gli estratti dei conti correnti sono stati dichiarati esenti all?imposta (e quindi al bollo) in forza dell?articolo 17 del Decreto Legeslativo datato 4 dicembre 1997 n. 460, giusta nota n. V/10/1198/90666 (quest?ultima datata, invece, 4 novembre 1998) della Direzione centrale Affari giuridici e Contenzioso tributario del Dipartimento delle Entrare del Ministero delle Finanze.
Che fare, quindi, ci chiede il nostro lettore? Problema di non facile soluzione: ecco perché. In realtà si tratterebbe, molto semplicemente di far applicare un Decreto Legislativo che già esiste, ma anche se può sembrare assurdo, come spesso accade pure in tanti altri settori della nostra società, non sempre è facile far applicare la Legge. Possiamo dire però un?altra cosa: vista l?entità della cifra in questione, le suggeriamo solo di provare e riprovare a convincerli, oppure di inviare una lettera di risarcimento del danno subito che va intestata direttamente al direttore dell?ufficio postale in questione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Se non c?è proprio niente da fare provi a ricorrere infine ad una legge di mercato che funziona nel senso inversamente proporzionale a quello della moneta. Il consiglio è di rivolgersi quindi ad un altro ufficio postale o bancario.
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