Cultura
Sperone 167, un progetto di arte che cura
Un gemellaggio tra Palermo e Lecce per portare bellezza e curare, attraverso l’arte, le ferite di due periferie, lo Sperone e la 167, ferme all’edilizia popolare degli anni ’60. Realtà conosciute per i fenomeni di spaccio, delinquenza ed emarginazione e che, solo grazie agli interventi artistici di due street artists come Igor Scalisi Palminteri e Chekos stanno rinascendo a nuova vita.”Sperone 167” il progetto di rinascita culturale che li fa incontrare, rivestendo le facciate dei palazzi di colori e immagini di speranza
Se ti trovi a passare da Ballarò, quartiere del centro storico palermitano, respiri a pieni polmoni le contaminazioni umane, storiche, sociali e culturali che nel tempo hanno determinato la nascita e crescita di una realtà di insediamenti storicamente multietnici. Contraddizioni che si respirano passo dopo passo, ma che oggi si trasformano in un profondo senso di trascuratezza e di abbandono. Te ne accorgi, per esempio, dai cumuli di rifiuti ingombranti che trovino agli angoli delle strade, ma anche in punti dai quali dovrebbero transitare solo pedoni o auto. È, però, un attimo perchè, mentre la mente comincia a elaborare le risposte da dare al senso di ribellione e di ingiustizia che ti pervade, alzi gli occhi o li volgi altrove e la pace si appropria di te, incantata dalle cupole della chiesa del Carmine Maggiore o da quelle della Chiesa del Gesù di Casa Professa, una delle più importanti chiese barocche della Sicilia, o da un monumento del quale ci si accorge sbirciando alla fine di un vicolo nascosto dalle bancarelle del mercato storico di Ballarò.
Tutto questo, a differenza di altri quartieri dove, alla totale mancanza di cura, non sopperisce alcuna bellezza architettonica. Come nel caso dello Sperone dove, alzando lo sguardo, la prospettiva è di profonda desolazione dal momento che si tratta di un quartiere dormitorio, la cui architettura è di edilizia popolare senza guizzi creativi di sorta. Una realtà la cui salvezza da qualche anno giunge dalla street art. Come quella portata quasi per caso da Igor Scalisi Palminteri, artista palermitano dalla cui voglia di portare bellezza allo Sperone è nato Sperone 167, intervento che coinvolge anche un artista leccese come Chekos e Afea Art & Rooms, ma con l’obiettivo di coinvolgere, insieme allo Sperone, le comunità del quartiere 167 di Lecce grazie anche agli Istituti Comprensivi, "Sperone – Pertini" e “P. Stomeo – G. Zimbalo”, nei quali i due artisti tra marzo e aprile saranno rispettivamente ospiti insieme ad alcuni ragazzi provenienti dalle due scuole in questione, portando testimonianza dei linguaggi artistici e della cultura dei propri territori.
È comunque la cura il concetto che sta alla base di un progetto che, attraverso l’arte, punta a lenire le sofferenze di periferie cittadine come lo Sperone di Palermo e la 167 di Lecce. Due realtà che si sono per l’occasione gemellate, mettendo al bando il concetto di abbandono al quale sono da sempre condannate.
«Da un po’ di anni sono di casa allo Sperone – racconta Igor Scalisi Palminteri, street artist noto come pittore del sacro, che in questo quartiere ha realizzato tre murales sulle enormi facciate di palazzi di edilizia popolare – perché, dal punto di vista artistico, è un deserto, un luogo in cui puoi inventarti tutto, tanto qualunque cosa sarà sempre nuova. Quando sono arrivato per la prima volta, 5 o 6 anni fa, appena ho visto questi enormi prospetti, ho detto “ma sono delle tele meravigliose!!!” e ho cominciato a collaborare con la dirigente della “Sperone – Pertini”, Antonella Di Bartolo, realizzando un progetto con i bambini al vicino Ecomuseo del Mare. Da lì è stato un crescendo che mi ha portato a realizzare in tutto 3 murales. Anche qui, come a Ballarò, dove ho lavorato, ho sviluppato un profondo senso di compassione. Due quartieri che metto vicini per un senso di trascuratezza, il contrario della cura che con questo progetto portiamo avanti».
Un super progetto, Sperone 167, che sta coinvolgendo più comunità e più persone. Lo dimostra il fatto che al più presto interverrà anche Giulio Rosk, lo street artist che ha realizzato il murale di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che campeggia dietro l’istituto Nautico “Gioeni Trabia”, alla Cala di Palermo. Gli hanno commissionato di fare un muro al Nord, uno al Centro e l’altro nel Meridione e al Sud ha scelto questo quartiere.
Nel frattempo, però, ecco la sinergia con Chekos con cui Igor Scalisi e il quartiere hanno molto in comune. Anche se più piccola dello Sperone, la 167 è una periferia leccese che prende il nome dall’omonima legge degli anni ‘60 legata alla costruzione delle case popolari. Prevedeva la costruzione di edifici ma insieme ad aree verdi, parchi gioco e zone dedicate ai bambini. Sino a oggi solo cemento.
A marzo Igor Scalisi sarà a Lecce, mentre a fine aprile Chekos arriverà a Palermo con i suoi ragazzi ed entrambi lavoreranno sui muri dei rispettivi quartieri sviluppando il tema dell’infanzia.
«Porterò con me 5 ragazzi e ragazze della “Sperone – Pertini” – prosegue lo street artist palermitano – per i quali sarà un’esperienza, un’occasione. Lavoreranno con me sui muri leccesi. Ovviamente li porteremo in giro per la città per fare vedere loro che c’è anche un altro mondo oltre quello loro, allo stesso modo violento e di abbandono. Lo Sperone non è solo droga, ma molto altro. Non ci fanno bene i racconti gridati de “Le Iene” o di “Striscia la Notizia” perché riducono il quartiere a sede perenne di malavita, spaccio e delinquenza. Certo, c’è anche questo, ma come in ogni altra città. La differenza è che noi rispondiamo essendo propositivi e costruttivi».
A non stare nella pelle sono certamente i ragazzi, ma anche lo stesso Chekos, al secolo Francesco Ferreri, anima di 167B STREET, uno spazio fisico dedicato all'arte che, partendo dalla periferia, si propone come centro espositivo in continua mutazione.
«A Lecce abbiamo già realizzato 11 muri di grande portata con altrettanti artisti provenienti da ogni parte del mondo e dell’Europa – spiega il fondatore della “Street Art South Italy”, globale piattaforma libera di “street artists” –. Il nostro è sempre stato il quartiere peggiore di Lecce, agglomerato di palazzi di 7 piani, nei quali c’è di tutto, ma oggi sta migliorando, rientrando nella normalità, come lo Sperone. È importante per i nostri ragazzi fare questa esperienza. Tra Palermo e Lecce saranno una ventina. Con me verranno anche un ragazzino e una ragazzina di 6 e 7 anni, ai quali ho fatto degli scatti e sono già sui muri della 167. Da aprile saranno anche sui muri dello Sperone».
Un linguaggio ormai universale quello dei murales che affascina non solo i ragazzi.
«Arrivano diretti, attraversando tutte le età, i ceti culturali e, in base alla nostra esperienza a 167, non dico che cambiano i quartieri, questo lo vedremo in futuro, ma danno input forti e anche la visione di queste periferie inizia a cambiare. In più fanno scattare meccanismi che piano piano cambiano anche le persone. Oggi l’arte, almeno l’arte pubblica, provoca le città».
«Quando oggi si parla di 167 – parla Elisabetta Tundo, preside della “G. Stomeo – P. Zimbalo” di Lecce – si deve tenere presente che è la fusione di tre quartieri che prendono il nome dalle parrocchie “San Massimiliano Kolbe”, “San Giovanni Battista” e “San Sabino”. Realtà che hanno avuto una grande espansione con il progressivo sorgere dello stadio, di scuole superiori, di una clinica, uffici regionali, insediamenti commerciali. Non è più una zona così popolare. Ricordo ancora quando, prima di andare a regime, la palestra della scuola venne utilizzata come aula bunker per il processo alla Sacra Corona Unita, quindi con una valenza molto importante per il territorio. Da tempo cerchiamo di combattere i pregiudizi attraverso la riqualificazione urbana, alla cui realizzazione ha contribuito tutta la comunità. Qui ha sede almeno una ventina di associazioni, un movimento sotterraneo in cui Cheko ha avuto e ha un ruolo importante, anche perché c’è la sede della sua organizzazione. Il progetto che sta prendendo corpo vuole essere un ulteriore momento di rinascita, che punta anche ad accompagnare lungo un percorso turistico e artistico chi, venendo a Lecce, desidera visitare i murales. Come avviene in molte altre città europee, promuovendo il valore dell’arte e della bellezza».
Un progetto che offrirà anche ad alcune mamme la possibilità di vivere un’esperienza unica coinvolgendo le due comunità scolastiche in laboratori sulla tematica della sostenibilità dell'alimentazione, dall'allattamento alla nutrizione per adulti. A condurli, per quel che riguarda Palermo, saranno le donne dell’associazione “L’arte di crescere”, che allo Sperone ha commissionato a Igor Scalisi il murale “Sangue e latte” per promuovere l’allattamento al seno.
«Abbiamo preso sotto la nostra ala questo piccolo pezzo di quartiere – dice Monica Garraffa, una delle volontarie – parlando di questo tema, della sua importanza per mamma e bambino. Abbiamo anche piantato un gelso e un mandarino proprio davanti il murales. Ora stiamo pensando a delle panchine. Con "Latte di donna" proponiamo incontri di auto-mutuo-aiuto tra madri e future madri, ma sono benvenuti papà, nonne, nonni e familiari interessati».
Pieno, dicevamo, il coinvolgimento della scuola, che con il territorio dello Sperone dialoga ogni giorno.
«Sono veramente emozionata per quanto sta accadendo – si inserisce la dirigente scolastica, Antonella Di Bartolo – perché, malgrado ci sarebbe piaciuto ricevere più risposte da parte di alcune isituzioni, stiamo portando avanti i nostri progetti. La gente è amareggiata, disillusa e, se non fosse per questi 4 scalmanati che agitiamo le acque, non si muoverebbe niente. Ovviamente questo è solo un tassello di un grande mosaico che pensiamo possa concretizzarsi come in altre città europee provando a creare percorsi turistici che possano portare anche economia attraverso l’arte».
Le opere degli artisti saranno presentate nelle due città attraverso delle installazioni visual della Odd Agency e Davide Currao, con il supporto tecnico della CINNAMON di Riccardo Cannella, firmerà la regia del documentario che racconterà ogni fase della realizzazione del progetto con l’occhio puntato verso un mondo che normalmente guardiamo con altre prospettive.
Fondamentale sottolineare che Sperone 167 si alimenta grazie a una rete di sostenitori che sposano il progetto. Sinergia, che prende il nome di Alleanza Creativa, nata come esempio di partecipazione attiva che promuove questa esperienza in forma di un movimento culturale dal basso, determinato a trasmettere un'immagine alternativa dei luoghi coinvolti.
Ne fanno parte anche: Confcommercio Palermo, Confcommercio Lecce, Shot, Travel On Art, 167/ B Street, Parrocchia San Giovanni Battista, A Casa di Amici, Marika, Lo Studiolo, Area, Al Reves, Ecomuseo Urbano, Beyond Lampedusa, Sartoria Sociale, Day Tour, Giulia Briguglia, Dario Castiglione, Rosa Di Stefano, Bfake, Hotel Porta Felice.
Non indifferente il supporto, che continua a crescere, del mondo della musica e delle arti. A momento ma è tutto un divenire, sono vicini e collaborano a Sperone 167 Da Dimartino a Brunori Sas e ai Sud Sound System, passando per Serena Ganci, Flavio dei Ghetto Eden, Lampa Dread, la Krikka Reggae, Kilo Kg, Angelo Sicurella, Jaka, gli Shakalab, I 4 Gusti ed ancora l'attrice Gisella Vitrano, l'atleta Verdiana Mineo, i pittori Daniela Balsamo, Antonio Fester Nuccio e "La Scuola di Palermo" rappresentata da Alessandro Bazan, Fulvio di Piazza e Francesco De Grandi, gli street artists Demetrio Di Grado e Andrea Buglisi. Contributi che si possono trovare anche sui rispettivi profili invitando a supportare l'iniziativa. Tra i tanti anche quello di Frà Mauro della comunità palermitana dei Danisinni.
E per sostenere concretamente le spese che serviranno ad affrontare il viaggio e la realizzazione delle opere è stato lanciato un crowdfunding (https://www.planbee.bz/it/progetti/dettaglio/158-sperone-167-creativita-urbana-per-una-comunita-della-cura), ma sono in previsione anche alcune iniziative, come quella di Palermobimbi e Minimupa hands on Museum, che daranno il loro contributo organizzando a fine febbraio una divertente caccia al tesoro itinerante dedicata alle famiglie con bambini ed il cui ricavato andrà devoluto al progetto.
Chi darà il proprio contributo, inoltre, riceverà alcuni cadeau: dalla calamita “Sangu e Latti” offerta dall'associazione "L'arte di crescere odv", alla shopper Sperone167 realizzata dalla Sartoria Sociale, passando per la mattonella Sperone167 creata da “Lo Studiolo”, come anche l'acquarello realizzato insieme da Igor Scalisi Palminteri e da Chekos.
Piccoli simboli concreti di gratitudine che daranno il senso di appartenenza a una comunità che, attraverso l’arte, genera cambiamento culturale, dando speranza alle generazioni presenti e future.
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