Welfare
Spazio Timmi: intercettare le situazioni a rischio per prevenire i maltrattamenti sui bambini
All'Ospedale dei Bambini Buzzi due psicoterapeuti e uno psicologo, esperti nel campo dell’abuso all’infanzia, faranno da "sentinelle" per individuare precocemente le situazioni familiari a rischio, che potrebbero sfociare in maltrattamento o abuso sui bambini. Un luogo (e un'attenzione specifica) che persino a Milano mancava
Il maltrattamento dei bambini? Meglio prevenirlo. Si può fare diffondendo una cultura del rispetto e dell’attenzione ai più piccoli ma anche intercettando rapidamente le situazioni a rischio. Il Pronto Soccorso per le età pediatriche può essere, in questo senso, una sentinella cruciale tanto che l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano, in collaborazione con Terre des Hommes, ha avviato ieri un intervento di prevenzione di maltrattamenti e abusi, centrato sulla individuazione delle famiglie a rischio e sul supporto delle fragilità familiari. Un luogo che persino a Milano mancava: «La pediatria in Italia è da tempo carente nel campo della prevenzione delle diverse forme di abuso e/o maltrattamento e anche nel nostro Ospedale e nella nostra città mancava un luogo dove poter aiutare, sia dal punto di vista della prevenzione che della cura, le famiglie a rischio», ammette Gian Vincenzo Zuccotti, il direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano, Ospedale dei Bambini V. Buzzi. «Per questo mi sono fortemente impegnato per riempire questo vuoto, favorendo la nascita di un luogo dove i migliori esperti nel campo dell’abuso e maltrattamento mettessero a disposizione la loro professionalità».
Nella nostra città mancava un luogo dove poter aiutare, sia dal punto di vista della prevenzione che della cura, le famiglie a rischio
Gian Vincenzo Zuccotti, il direttore della Clinica Pediatrica
Il progetto si chiama Timmi, ha per mascotte un simpatico lemure e prevede un’équipe specialistica composta da due psicoterapeuti e uno psicologo, esperti nel campo dell’abuso all’infanzia. I professionisti di Timmi così sono formati per riconoscere, prevenire e intervenire in situazioni disfunzionali e dunque di potenziale rischio nel rapporto fra un bambino e il suo genitore o caregiver: disfunzionalità che, se non prontamente intercettate, potrebbero sfociare (talvolta sfociano) in forme di abuso e/o maltrattamento, tanto che nella sola Lombardia nel 2018 si sono registrate 358 vittime (dati Interforze). L’équipe può intercettare i casi direttamente in Pronto Soccorso (il Buzzi è tra i primi ospedali in Italia a utilizzare in via sperimentale l’innovativo screening Intovian) oppure ricevere segnalazioni dai reparti dell’Ospedale o dal territorio. Ciò permette di agire tempestivamente per tutelare il minore e prevenire l’insorgenza di patologie psicologiche e fisiche derivanti dall’esposizione del bambino a forme di maltrattamento. Alle famiglie identificate come fragili viene offerto un servizio gratuito di ascolto e supporto presso l’ambulatorio Timmi, all’interno dell’Ospedale Buzzi e successivi incontri di follow up. Professionisti esperti sono in grado di prendere in carico il caso ed eventualmente di indirizzare i minori e/o il nucleo familiare ai servizi territoriali competenti.
Siamo immersi in una società che non fornisce alcuno strumento ai genitori nella gestione delle emotività in relazione ai figli. I genitori hanno paura principalmente di sbagliare e questo li rende fragili e ansiosi, tendono ad utilizzare la freddezza e il distacco per proteggersi, risultando così pregiudizievoli nella gestione dei bisogni primari dei figli
Lucia Romeo, pediatra responsabile del progetto Timmi
Durante la fase di Studio Osservazionale che ha preceduto la definizione del progetto, racconta Terre del Hommes, è stato rilevato che i bambini più a rischio sono quelli della fascia 0 – 5 anni: più deboli e impossibilitati a reagire. I rischi a cui i bambini sono più esposti invece sono la mancanza di sicurezza emotiva dei caregiver (cioè il non essere in grado di gestire una qualsiasi forma di stress connesso ad un malessere/malattia del bambino), la rabbia e/o tensione e infine l’eccessiva ansia e/o freddezza e distacco. Per Lucia Romeo, pediatra responsabile del progetto Timmi, «siamo da anni immersi in una società che non fornisce alcuno strumento ai genitori nella gestione delle emotività in relazione ai figli. I genitori hanno paura principalmente di sbagliare e questo li rende fragili e ansiosi, tendono ad utilizzare la freddezza e il distacco per proteggersi, risultando così pregiudizievoli nella gestione dei bisogni primari dei figli. Questo tipo di atteggiamento fa sì che la relazione tra genitore e figlio si strutturi in modo disfunzionale, al punto da creare rischi che potrebbero portare a forme di maltrattamento psico-emotivo o fisico minando l’integrità del bambino che conseguentemente crescerà con insicurezze e paure».
«Timmi rappresenta per Terre des Hommes un punto di arrivo importante del lavoro svolto negli anni sul fronte della sensibilizzazione, studio e analisi del fenomeno della violenza sui bambini», dichiara Federica Giannotta, responsabile dei Pogrammi Italia di Fondazione Terre des Hommes Italia. «Oggi abbiamo finalmente uno staff di professionisti capace di sostenere e orientare le famiglie in difficoltà e contribuire, attraverso le proprie competenze, a prevenire e contrastare il fenomeno del maltrattamento nonché a diffondere una cultura del rispetto e dell’attenzione ai più piccoli. L’alleanza con l’Ospedale dei Bambini è per noi fondamentale e conferma la condivisione di un cammino in cui entrambe le nostre realtà credono profondamente».
Esselunga ha contribuito allo startup del progetto con una donazione triennale alla Fondazione Terre des Hommes. Il lemure Timmi, la mascotte del Servizio, e i disegni che caratterizzano la stanza sono nati dalla collaborazione con Altavia Italia, mentre IGP Decaux ha contribuito all’allestimento grafico dello spazio.
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