Volontariato
Spazio euro-mediterraneo alta formazione e ricerca
Firmato un protocollo d'intesa tra Tunisia e Marocco, alcune università italiane e Miur
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti, ha sottoscritto il 4 maggio a Tunisi con i ministri dell’Istruzione superiore Lazhar Bououni, e della Ricerca scientifica e tecnologica Sadok Korbi, e a Rabat con il ministro dell’Istruzione superiore del Marocco, Habib el Malki, tre importanti protocolli d’intesa per la realizzazione di uno Spazio
euromediterraneo dell’alta formazione e della ricerca.
Le aree prioritarie delle intese firmate oggi riguardano azioni mirate a favorire il trasferimento tecnologico a imprese italiane e tunisine, la ricerca per l’ambiente, lo sviluppo degli studi sulla biodiversità, le energie rinnovabili e l’agricoltura. “Questi accordi con Tunisia e Marocco, che riguardano l’e-business, le tecnologie multimediali, il turismo e l’università a distanza”, ha detto il Ministro Moratti, “costituiscono
la prima tappa verso la costruzione di quello Spazio euromediterraneo dell’alta formazione e della ricerca che vedrà la luce nel gennaio 2006 con una grande conferenza interministeriale in programma a Catania, a conclusione di un percorso iniziato nel 2003 nella stessa città sotto la Presidenza italiana dell’Ue. Nei prossimi giorni proseguirò la serie
di incontri e di accordi con i Ministri di Egitto e Giordania”.
Nella stessa data sono stati firmati anche due importanti protocolli operativi per l’avvio di attività di “eccellenza” nel campo della formazione e della ricerca scientifica presso le Università di Tunisi e Al Akhawayn (Casablanca), in collaborazione con istituzioni accademiche italiane. Per la realizzazione dei programmi di collaborazione scientifica e didattica rientranti nel progetto di Catania è stato previsto dal MIUR uno stanziamento di 10 milioni di euro.
Il primo progetto, frutto dell’intesa tra le Università di Tunisi, della Manouba e di Sfax da parte tunisina e l’Università di Pavia, lo IUSS e la Scuola Sant’Anna di Pisa, permetterà di integrare i programmi didattici della Ecole méditerranéenne d’etudes avancées en sciences
et technologies des médias de Tunis, con programmi di ricerca e di formazione alla ricerca.
In particolare, sarà attivato un programma sullo sviluppo di “Infrastrutture e piattaforme real-time per ambienti di ricerca ed e-learning collaborativi”.
Il progetto permette ad ogni laboratorio di una rete di ricerca di comunicare in tempo reale con un altro laboratorio partecipando alla ricerca in corso, come se i ricercatori fossero presenti nello stesso ambiente. I risultati attesi da questa ricerca potranno modificare in
modo sostanziale il concetto di laboratorio congiunto, consentendo collaborazioni anche a grande distanza senza movimento delle persone.
L’insieme delle iniziative attivate sia sul fronte della formazione sia su quello della ricerca fanno prevedere importanti ricadute in termini di innovazione nel settore Ict e dell’insegnamento a distanza, in un’area, quella del Mediterraneo appunto, che suscita l’interesse anche del mondo imprenditoriale. Cisco, Marconi Italia, Fabbricadigitale e
Agilent Technologies hanno infatti manifestato un vivo interesse a partecipare al progetto.
Alla Scuola di Tunisi è stato inoltre confermato da parte italiana un finanziamento di circa 1,5 milioni di euro per le attività del prossimo triennio. Il progetto prevede in 5 anni la formazione di 150 ricercatori.
Il secondo protocollo, sottoscritto tra l’Università di Al Akhawayn di Casablanca, e l’Ebusiness Management School/ISUFI – Università di Lecce prevede l’avvio e la messa a regime di un “Laboratorio di ricerca congiunto sulle e-Business Solutions” e, successivamente, l’avvio di un Centro di Competenze, aperto ai paesi del Maghreb, specializzato sulle problematiche scientifiche e di alta formazione connesse al “digital
divide”.
Le attività di ricerca riguarderanno in particolare l’esplorazione di approcci innovativi al management dell'”internet worked business”, metodologie e strumenti per la riconfigurazione e l’innovazione di processi tradizionali attraverso tecnologie e-Business, egovernment, turismo e agricoltura. Il costo previsto per l’avvio e la messa a regime del laboratorio congiunto è stimato in 2,4 milioni di euro (0,7 a carico dei partner del Marocco).
L’Università Telematica Internazionale Uninettuno ha inoltre stipulato tre accordi con l’Università Virtuale di Tunisi: 1) un’intesa per offrire agli studenti tunisini corsi di laurea in Ingegneria; 2) un accordo per realizzare la traduzione e l’adattamento in arabo di alcuni tra i 27 corsi di laurea già prodotti dal Consorzio Nettuno nelle aree disciplinari che vanno
da ingegneria a economia, dai beni culturali a psicologia, a scienze della comunicazione; 3) un accordo per attivare nuovi corsi di laurea in economia del turismo.
Questo progetto, frutto della collaborazione tra il MIUR e il Ministero dell’Innovazione italiano, prevede un investimento di 1,5 milioni di euro.
L’Uninettuno realizzerà inoltre, in collaborazione con il Segretario di Stato del Marocco presso il Ministero dell’Educazione Nazionale e dell’Insegnamento Superiore, corsi televisivi di alfabetizzazione e di educazione destinati ad adulti analfabeti e bambini ai primi livelli di
scolarizzazione, che risiedano in Marocco e in Italia.
“Lo scopo ultimo del nostro progetto, ulteriormente rafforzato dagli accordi firmati”, ha aggiunto il Ministro Moratti, “è quello di realizzare in tutta l’area euromediterranea maggiori opportunità di accesso al sapere, a livello d’istruzione superiore, più ampie possibilità di studio e lavoro per intensificare sempre più il dialogo interculturale”.
“Lo spazio euromediterraneo d’istruzione superiore che intendiamo realizzare, in perfetta coerenza e continuità con gli orientamenti espressi dall’Ue con la Dichiarazione di Barcellona”, ha proseguito il Ministro italiano, “comporterà infatti un ampliamento ed un arricchimento di prospettive per quanto riguarda la qualità del capitale umano e
l’occupabilità, ma per far ciò sarà necessario basarsi su percorsi formativi comuni e condivisi. Per questa ragione, stiamo lavorando concretamente ad un’azione a livello politico e intergovernativo che ci consenta di riuscire a concordare ed attivare dei programmi di armonizzazione al sistema europeo di formazione superiore e di ricerca
scientifica e tecnologica, in modo da rendere effettiva la realizzazione di uno spazio euromediterraneo che consenta la mobilità di studenti, docenti, ricercatori e lavoratori al proprio interno”.
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