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Sparisce la parola “sordomuto” dalle leggi

Lo ha annunciato Mari Grazia Sestini. Approvata nuova terminologia in commissione Lavoro in sede deliberante al Senato

di Redazione

Da oggi nelle leggi e nei documenti ufficiali scomparirà la parola ?sordomuto?. E’ stato infatti approvato in sede deliberante alla Commissione Lavoro del Senato un emendamento che sostituisce il termine ?sordomuto? con il termine ?sordo preverbale?. In conseguenza di ciò il testo della legge 381 del 26 maggio 1970 viene così modificato: (…) si considera sordo preverbale il minorato sensoriale dell’udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che gli abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purchè la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio?. A darne notizia è il sottosegretario al Welfare con delega alle Politiche Sociali Grazia Sestini, che esprime soddisfazione per l’approvazione del provvedimento. Si tratta infatti – sottolinea Sestini – di una modifica attesa dalle associazioni delle persone affette da questa tipologia di disabilità e si tratta pertanto di un ulteriore passo avanti compiuto dal nostro Paese verso una sempre migliore tutela e verso la completa e sostanziale equiparazione di tutti i cittadini. La sostituzione del termine ?sordomuto? con il termine ?sordo preverbale? opera in tutte le disposizioni legislative vigenti.

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