Politica

Spagna, via libera alle banche private per il cordone ombelicale

Partiranno a marzo.

di Redazione

Entro marzo la Spagna avrà le prime due banche private di cordone ombelicale. La societa’ Vidacord ha annunciato che incomincera’ l’attivita’ a marzo, mentre i responsabili dell’altra impresa, la Cria-Cord, hanno detto di essere già pronti. Se tutto andra’ secondo le aspettative, Vidacord, diretta dal biologo Angel Alvarez, s’istallera’ nel parco biotecnologico di Alcala’ de Henares, dopo che il Principato delle Asturie gli aveva negato l’autorizzazione per insediarsi nella regione.

I genitori desiderosi di conservare il cordone ombelicale dei propri figli in questa banca privata spenderanno 1.800-1.900 euro per una custodia di 20 anni. Se la sanita’ pubblica, che dispone di sette banche di cordone ombelicale completamente gratuite, dovesse richiedere alcuni di questi cordoni, la banca privata dovra’ consegnarglieli, e sara’ anche tenuta a restituire il denaro ai genitori che avevano depositato il sangue per uso familiare. A questo proposito, Angel Alvarez assicura che una richiesta simile da parte della sanita’ pubblica e’ quindici volte meno probabile di una vincita alla lotteria. Dal canto loro, i proprietari di Cria-Cord, da tre anni operanti in Belgio, hanno presentato ricorso presso la Corte Suprema per presunta incostituzionalita’ della norma. Vidacord mantiene i suoi accordi con una banca privata di cordone ombelicale di Varsavia, dove sono conservate 4.000 unita’, un migliaio dei quali appartenenti a famiglie spagnole. Alvarez, che s’impegna a rispettare scrupolosamente la legislazione spagnola, sostiene pero’ che la sanita’ pubblica non potra’ pretendere i cordoni depositati in Polonia.

Nel luglio 2005, la Commissione Tecnica dei Trapianti delle Asturie respinse la domanda di Vidacord di creare a Gijon il primo centro privato per la crioconservazione di cellule provenienti dal sangue di cordone ombelicale. Queste banche hanno suscitato un’accesa discussione nella societa’ quando e’ venuto alla luce il fatto che i Principi delle Asturie avevano inviato le cellule staminali cordonali dell’infanta Leonor presso una clinica privata statunitense per la loro conservazione. Il gesto fu criticato poiche’ in Spagna allora esistevano solo banche pubbliche, solidali ed altruiste.


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