Volontariato

Spagna: marcia per la famiglia e polemiche

Gli omosessuali iberici denunciano la mobilitazione di oggi a Madrid, dove si attendono 500mila persone: "è un'iniziativa di chi appoggia il pregiudizio e la discriminazione''

di Redazione

Gli omosessuali spagnoli hanno oggi denunciato la mobilitazione che questo pomeriggio porta in piazza a Madrid centinaia di migliaia di persone contro il matrimonio gay, affermando che si tratta di un’iniziativa di chi appoggia ”il pregiudizio e la discriminazione”. Numerosi esponenti della chiesa spagnola, a cominciare dall’arcivescovo di Madrid card. Antonio Maria Rouco Varela, parteciperanno oggi ad una grande marcia convocata dal foro della Famiglia e sostenuta ufficialmente dal partito Popolare (PP) contro il progetto di legge che equiparera’ a fine giugno il matrimonio omosessuale a quello tradizionale. La Federazione gay e lesbiche di Spagna (Felgt) ha tenuto stamane una piccola cerimonia presso il monumento alla Costituzione spagnola del 1978 per ribadire il diritto degli omosessuali a sposarsi e per denunciare ”la mobilitazione di chi vuole impedire il progresso dell’eguaglianza” fra i cittadini. La cerimonia, come annunciato, e’ stata in tono minore al suono di una tranquilla musica pop, ma si e’ avvertito che la vera contromanifestazione sara’ il 2 luglio per la ”giornata dell’orgoglio gay” dove, si afferma, ”si vedra’ chi appoggia la ragionevolezza e il rispetto” e chi invece, come oggi, ”il pregiudizio e la discriminazione”. Alla cerimonia e’ stato diffuso anche un ‘manifesto dell’orgoglio civico” firmato da decine di organizzazioni sociali per la difesa dei diritti umani e civili che invitano la popolazione ad aderire alla grande manifestazione del 2 luglio. La manifestazione odierna, sostenuta ufficialmente dalla conferenza episcopale, segna un aggravamento dello scontro fra chiesa e governo di Jose Luis Rodriguez Zapatero gia’ ai ferri corti anche sul divorzio, gli esperimenti sugli embrioni e l’insegnamento della religione. Ma segnala anche qualche incertezza tra le stesse file episcopali dove il presidente della Conferenza non sara’ oggi presente, contrariamente a Varela, suo predecessore alla guida dei vescovi e considerato fautore della linea dura e molto vicino a Benedetto XVI. Il vescovo di Segorbe-Castello, Juan Antonio Reig, non ha esitato a definire il matrimonio gay solo ”la punta dell’iceberg” di un ”piano sinistro” che vuol ”farla finita con la religione cattolica”. La marcia indurisce peraltro lo scontro politico fra governo e PP gia’ manifestatosi nella grande dimostrazione a Madrid delle scorse settimane contro le trattative con l’Eta volute da Zapatero e l’altra a Salamanca contro il trasferimento degli archivi della Guerra Civile. Il vicepremier Maria Teresa Fernandez della Vega ha oggi da parte sua affermato che il messaggio della marcia contro il matrimonio gay ”non passera”’ all’esame del popolo spagnolo perche’ non si possono mantenere ”discriminazioni odiose” e creare ”cittadini di seconda classe”.


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