Mondo

Sotto il tetto di Open House viene custodita la pace

A Ramla, in Israele, un esperimento di comunità tra ebrei e palestinesi. Un esempio di convivenza promosso da Dalia Landau

di Emanuela Citterio

C?è ancora nel giardino quell?albero di limoni?». Ramle, Israele, luglio 1967: lo sconosciuto che si presenta alla porta di casa di Dalia Ashkenazi cambia, con questa domanda, tutta la sua vita. Dalia aveva un anno quando, nel ?48, la sua famiglia era arrivata dai Balcani in Israele. Lo Stato aveva dato loro la casa di Ramle, definita ?proprietà abbandonata?. Adesso Dalia si trova di fronte Bashir al Khayri, nato nel ?42 in quella stessa casa, costruita dal padre Ahmed. Cacciato con la forza, non fuggito, dai soldati israeliani, il piccolo Bashir non aveva mai dimenticato il magnifico albero di limoni del suo giardino. Dopo quel primo incontro, tra le famiglie nasce un rapporto d?amicizia. Anche il padre di Bashir, ormai vecchio e cieco, torna a Ramle per vedere la sua casa. «Toccò le mura», ricorda Dalia, «toccò l?albero di limoni, che lui aveva piantato: lo accarezzava e taceva, le lacrime scendevano dalle sue guance… Intanto io sentivo crescere dentro di me la consapevolezza che quella non era solo la mia casa. Era anche una casa araba. Le sue mura evocavano memorie e lacrime di un altro popolo». Dalia sceglie di andare fino in fondo. «Avevamo sempre creduto che la popolazione araba di Ramle fosse scappata di fronte all?avanzata dell?esercito israeliano. È stato doloroso per me scoprire come erano andate veramente le cose. L?amore per la mia patria ha perso la sua innocenza». Dopo la morte dei genitori, Dalia eredita la casa di Ramle. Decide di condividere la storia di quella casa con suo marito, Yehezkel Landau e insieme decidono di costruire qualcosa di nuovo, che sia un segno di speranza per arabi ed ebrei. Nel 1991 nasce così Open House, una ?casa aperta? in cui arabi ed ebrei si possono incontrare. Il centro, che ha la sede proprio nella casa che fu degli al-Khayri, organizza seminari di studio e corsi per la gestione non violenta dei conflitti, lavora per il miglioramento dei servizi sociali della comunità araba, organizza incontri sulla pace in Medio Oriente. La casa dei coniugi Landau è diventata un segno della convivenza fra persone di diverse religioni. I Landau sono ebrei, la famiglia al-Khayri è musulmana e il direttore di Open House, Michail Fanous, è cristiano. Chi è e che ccosa fa Dalia Ashkenazi Landau, 54 anni, con il marito Yehezkel ha trasformato casa sua nella Open House di Ramle, in Israele. Il centro si occupa di istruzione per i bambini arabi e ospita un centro di convivenza tra arabi e israeliani. Info: www.openhouse.org.il


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