Sostenibilità

Sostenibilità: Coop Adriatica, preventivo 2003

La storica cooperativa di consumo bolognese anticipa gli impegni per il prossimo Bilancio di sostenibilità: ambiente, sociale, soci e dipendenti, le aree di maggior investimento

di Giampaolo Cerri

Coop Adriatica sempre più verde. La numero due del sistema Legacoop, presente il Emilia, Veneto, Marche, Abruzzo e Puglia, presenta il proprio “Preventivo di sostenibilità 2003”, un’anteprima programmatica del bilancio socioambientale, che mostra un accresciuto impegno ecologico del gruppo.
Il documento, presentato stamani a Bologna, evidenzia alcune attività organizzate dalla storica cooperativa di consumo. Come raccogliere dai consumatori gli oli alimentari usati per smaltirli in maniera corretta; ritirare elettrodomestici, televisori, personal computer usati per il loro riciclaggio; utilizzare impianti e attrezzatura a basso consumo energetico e ridotte emissioni.
Sul piano più strettamente etico e sociale, la Cooperativa è impegnata a realizzare l?iniziativa – già avviata in via sperimentale con ottimi risultati ? per la valorizzazione dei prodotti alimentari invenduti, destinandoli a persone che hanno bisogno; ancora, sono 25 i progetti di solidarietà nel territorio che saranno sostenuti nell?ambito dell?iniziativa ?C?entro anch?io?. Ma sono previsti anche interventi più strutturali: costruire punti vendita a minor impatto ambientale e più accessibili ai disabili.
Saranno sviluppate iniziative per i dipendenti, che consentano di conciliare maggiormente gli impegni lavorativi con quelli famigliari. Senza dimenticare la convenienza: Coop Adriatica si conferma leader di prezzo, con un differenziale medio sui concorrenti che sta tra lo 0,5 e l?1%.
«Ecco, nel concreto, cosa significa essere una ?impresa sostenibile?», dicono orgogliosamente da Bologna, «definire impegni e obiettivi di carattere etico, sociale, ambientale e farli diventare modalità di gestione aziendale. Impegni e obiettivi verificabili e misurabili alla stregua di quelli più direttamente economici. In sostanza, Coop Adriatica mira a trasformare il proprio tradizionale impegno sociale, in una vera e propria ?strategia sostenibile?».
Per Pierluigi Stefanini, presidente di Coop Adriatica, «si tratta di passare da singole azioni sostenibili a una gestione complessiva della nostra attività secondo criteri e standard socialmente responsabili, e come tali riconosciuti e certificati».
Da qui il passaggio dal Bilancio sociale al ?Bilancio di sostenibilità?. «Che non è semplicemente un mutamento lessicale». Infatti, ha aggiunto Stefanini «Il percorso avviato da Coop Adriatica punta a rileggere e a reinterpretare, con un certo grado di ambizione, il processo di accumulazione e produzione della ricchezza». Insomma, è importante come si distribuisce il valore che l?azienda produce, ma anche ?come? questo valore viene prodotto.
A Bologna fanno anche notare che «nessuna strategia, nessuna azione sostenibile si può realizzare se l?impresa non è economicamente sana e produttiva». E mostrano orgogliosamente le cifre del proprio successo economico e commerciale. Il 2002, si è infatti chiuso con vendite pari a 1.542 milioni di euro, (il 9,9% in più), i soci sono saliti a 691 mila (67 mila in più), che realizzano ormai il 72% del totale degli acquisti nei 115 punti vendita della cooperativa, dei quali 13 sono ipermercati. I dipendenti hanno toccato quota 7.786 (più 657). Per il 2003 vendite previste ancora in crescita: 1.662 milioni euro (più 7,8%), soci in aumento a 740 mila (più 49 mila) e così l?occupazione a sfiorare le 8 mila unità.

Il documento
Il “Preventivo di sostenibilità 2003” di Coop Adriatica è un fascicolo di 40 pagine, fitto di analisi della realtà, di impegni e di progetti accompagnati da indicatori quantitativi e qualitativi: questo il Preventivo di sostenibilità 2003 di Coop Adriatica.
«E? il frutto di un lungo e intenso lavoro di elaborazione al quale hanno preso parte decine di dirigenti, quadri e impiegati direttivi di tutte le funzioni aziendali e che si è avvalso della collaborazione della società di consulenza ScsAzioninnova».
Il punto di partenza per la elaborazione di questo Bilancio, è stata la definizione di sostenibilità data dalla World Commission on Environnement & Development: «E? la capacità di assicurare il soddisfacimento delle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro stessi bisogni».
Coop Adriatica si è ispirata a questo concetto per elaborare la propria strategia di sostenibilità. Nella consapevolezza che un?azienda così connotata socialmente quale essa è, deve impegnarsi nel mercato per contribuire ad affermare i valori e i principi della responsabilità sociale d?impresa. E? chiaro infatti che lo sviluppo sostenibile esige che l?insieme degli attori del mondo economico e sociale siano progressivamente conquistati ad operare secondo modalità etiche.

Gli indicatori
Il Preventivo di sostenibilità di Coop Adriatica ha identificato i fattori fondamentali della propria attività imprenditoriale ? i prodotti, i punti vendita, le persone ? e ha definito gli indicatori per misurare impegni e obiettivi: profitto (indicatori economici), Persona (indicatori etico-sociali) pianeta (indicatori ambientali).

I prodotti: qualità e convenienza
La convenienza è uno dei capisaldi della cooperazione di consumatori. La politica di salvaguardia del potere di acquisto dei propri soci e di tutti i clienti caratterizza l?operato di Coop Adriatica, tramite l?offerta di prodotti di qualità a prezzi inferiori alla concorrenza sul territorio. Il grado percentuale medio di convenienza della Cooperativa è tra lo 0.5 e l?1%. Quest?anno Coop Adriatica incrementerà l?offerta di prodotti ?sostenibili?, cioè prodotti nel rispetto dei diritti umani dei lavoratori e dell?ambiente, oltre che sani e sicuri per chi li consuma: biologici, equo solidali, certificati Ecolabel. Saranno in commercio a breve le nuove linee di prodotto a marchio Coop ? Solidal, Bio-Logici, Ecofuturo, Fiorfiore ? mentre è già in assortimento la pasta ?Libera Terra?, prodotta nei terreni confiscati alla mafia, della quale Coop ha l?esclusiva della distribuzione.
Dal punto di vista della tutela dell?ambiente, sono previsti diversi progetti: l?estensione e strutturazione della raccolta degli olii alimentari esausti, a cui segue il conferimento ad apposito centro di stoccaggio; l?estensione della certificazione HACCP ad altri 4 ipercoop (dopo quello di Pesaro, primo in Italia ad averla ottenuta); la promozione alla conoscenza e all?acquisto dei prodotti tipici e locali, con un?iniziativa specifica su Ascoli Piceno; la valorizzazione a fini sociali dei prodotti alimentari invenduti e loro distribuzione ad associazioni che assistono persone bisognose, in collaborazione con Last Minute Market. E’ inoltre avviato uno studio di fattibilità per il recupero e il corretto smaltimento di elettrodomestici, televisori, pc, ecc, usati..

Il punto vendita
Coop Adriatica sì è impegnata per una riduzione dei consumi e dell?impatto ambientale dei propri punti vendita, individuando come principali campi di intervento: l?impiego di materie prime naturali, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni, la gestione dei rifiuti. In particolare, il nuovo Centro commerciale di Ascoli Piceno, aperto nel dicembre 2002, è stato progettato in questa ottica, e sarà la prima struttura della grande distribuzione italiana ad ottenere la registrazione Emas. Sulla base di questa esperienza, si punta alla registrazione Emas per tutte le strutture di nuova costruzione. Sarà quindi estesa l?adozione di sistemi di illuminazione con un miglior rapporto efficienza/consumi. Si interverrà sui punti vendita per ridurre ulteriormente le barriere architettoniche e per migliorare l?accessibilità ai consumatori appartenenti a categorie svantaggiate.

La persona
Coop Adriatica è costantemente impegnata a favorire la partecipazione della propria base sociale nelle scelte della cooperativa: assemblee dei soci per presentare il Preventivo, iniziative per aumentare il numero dei soci attivi volontari; coinvolgimento diretto nelle attività commerciali, aumentando il numero dei test dell? ?Approvato dai soci? (i soci testano i prodotti a marchio Coop per valutarne bontà e qualità, e solo se la prova è superata vengono messi in vendita). Durante l?anno verranno inoltre aumentate le offerte riservate ai soci, qualificati i vantaggi e i servizi al loro riservati (come il Salvatempo); per i soci prestatori i tassi di remunerazione verranno mantenuti competitivi e in linea con quelli di mercato.
Coop Adriatica è impegnata a fornire ai propri dipendenti una condizione lavorativa di sicurezza e stabilità. Un?attenzione particolare è riservata alla formazione e all?informazione. Nel 2003 la formazione degli addetti si concentrerà sul prodotto a marchio Coop. Saranno studiate e attivate azioni per conciliare maggiormente gli impegni lavorativi con quelli familiari ed extralavorativi dei dipendenti.
Sulle azioni a favore delle comunità, oltre ad aumentare e qualificare gli interventi di solidarietà locale, principalmente il ?C?entro anch?io? e Ausilio, Coop Adriatica parteciperà al progetto nazionale ?Acqua per la pace? in collaborazione con Green Cross International e Fondazione Gorbaciov; svilupperà la collaborazione con Banca Popolare Etica (della quale è socia) e impegnerà risorse finanziarie fino a 1 milione 500 mila euro in Fondi etici.

I risultati 2002 e il budget 2003
Lavorare sulla sostenibilità è possibile solo a partire da risultati economici positivi. Il 2002 ha confermato il buon andamento di Coop Adriatica, nonostante il contesto caratterizzato dalla crisi economica e le grandi incognite nella politica internazionale. Le vendite sono aumentate del 9,9%, raggiungendo un miliardo e 542 milioni di euro; i soci sono saliti 691 mila unità (67 mila in più). L?incremento è stato influenzato positivamente anche dalle nuove aperture: quattro punti vendita di cui due ipercoop (a Cesena e ad Ascoli Piceno), un superstore e un supermercato a Bologna (San Ruffillo e Andrea Costa). Ma le vendite sono cresciute anche a rete omogenea: più 3,1%. Così come è cresciuta la percentuale di vendite ai soci, che ha raggiunto il 71,4%; numeri in crescita anche per i soci prestatori che al 31/12/02 ammontavano a quasi 180.000 per un prestito sociale di 1.547 milioni di euro.
Gli obiettivi al 2003 tengono conto del contesto macroeconomico che resta carico di incertezze e caratterizzato dalla stagnazione economica. La Cooperativa ha in programma di aprire due nuovi supermercati, a Venezia Piazzale Roma e al Caab a Bologna. Le vendite sono previste in crescita del 7, 8% a 1.662 milioni di euro; i soci arriveranno a 740 mila, con un incremento di 49 mila unità.

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