Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni delle persone di oggi senza compromettere quelli delle future generazioni. La conservazione della natura e dei processi naturali non è quindi un optional né tanto meno un extra: è il fondamento del benessere umano. Bisogna quindi inserire la sostenibilità dell?ecosistema e i sistemi di vita sostenibili nel cuore dei programmi e delle politiche di sviluppo, e questo spiega perché il WWF lavora nella cooperazione allo sviluppo e per la lotta alla povertà. Ancora oggi la crescita del Pil è il primo paradigma di sviluppo sia per i Paesi sviluppati che per quelli in via di sviluppo, nonostante gli sforzi di numerose agenzie di sviluppo di spiegare che l?attuale percorso di sviluppo non è sostenibile, motivandolo con il Living Planet Report Indexdel WWF e la sua analisi dell?impronta ecologica. E ancora lo sviluppo non è misurato attraverso i parametri sociali e ambientali, oltre che quelli economici.
Gli Obiettivi di sviluppo del Millennio puntano a sradicare la povertà estrema entro il 2015. I problemi sono ben noti: il degrado della terra utilizzata in agricoltura, lo sfruttamento delle foreste, la diminuzione delle risorse di acqua potabile, la crisi di disponibilità di pesce, e la crescente vulnerabilità sociale ed economica per i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità. Assumiamo la nostra responsabilità attraverso i fatti: a partire dai progetti integrati nel Sud del mondo. Assumiamo la nostra responsabilità attraverso la collaborazione, mettendo a disposizione della comunità il nostro patrimonio di contatti e di risorse, come abbiamo fatto per ItaliAfrica, o per la Campagna No excuse 2015, offrendo il contatto di Futurshow e creando così un?opportunità di lancio presso il grande pubblico insieme ad altre 65 organizzazioni. Il 2005 sarà un anno cruciale a livello internazionale: G8, Summit Onu sui Millennium Goals, lancio del Millennium ecosystem assessment da parte dell?Onu e la Global Coalition Against Poverty, che mobiliterà la società civile a livello mondiale, diranno se possiamo ancora avere una speranza di futuro.
f.pratesi@wwf.it
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