Empowerment femminile

Sostenere studentesse al Sud. Una grande economista spiega perché

Fondazione Ortygia lancia il nuovo bando Young Women Empowerment Program, destinato a oltre 150 universitarie di lauree magistrali in discipline economiche e Steam dei principali atenei del Mezzogiorno. La partecipazione è gratuita e prevede sei mesi di mentorship da remoto con inizio il 26 novembre 2024. È possibile presentare la propria candidatura come Mentee entro il 13 novembre. La fondatrice Lucrezia Reichlin: «L’obiettivo dei nostri programmi è stimolare l’ambizione individuale e quella per la società in cui si vive, soprattutto al Sud»

di Ilaria Dioguardi

Sono oltre 150 i posti messi a disposizione di studentesse universitarie di facoltà economiche e scientifiche del sud Italia da Yep – Young Women Empowerment Program. L’edizione 2024-2025 è promossa da Fondazione Ortygia, Intesa Sanpaolo e Deloitte, in collaborazione con Coca-Cola Hbc, Fastweb, illimity, Leonardo, Sifi, Snam e Sparkle. 

Le partecipanti, per sei mesi, saranno supportate da una professionista aziendale, mentor, che metterà a disposizione il proprio tempo e la propria esperienza in un percorso strutturato con la studentessa assegnata, Mentee. I sei mesi di mentorship da remoto avranno inizio il 26 novembre 2024. Fino al 13 novembre le studentesse interessate potranno presentare la propria candidatura tramite il form raggiungibile al sito www.capitaleumanosud.it/yep.
La partecipazione è completamente gratuita.

Lo scopo principale del programma, alla sesta edizione, è facilitare l’accesso alle opportunità creando occasioni di confronto tra giovani donne e manager, che accompagneranno le studentesse in un percorso di connessione personale e professionale. L’obiettivo è condividere conoscenze utili, contribuendo così alla creazione di una nuova generazione di donne pronte ad immaginarsi nel futuro, costruito con le loro mani, e a proporsi nel mondo del lavoro con maggiore consapevolezza. Yep prevede: training dedicati alla formazione ai ruoli di mentor e mentee, una serie di workshop su temi professionali, sei sessioni di mentoring e due eventi speciali all’apertura e alla fine del percorso, con il conseguimento di un attestato. La partecipazione al programma può consentire di ottenere crediti formativi presso le Università aderenti.

«Dopo il successo della prima edizione pilota, partita a ottobre 2020 con 40 studentesse, il programma Yep ha accolto sempre più partecipanti, fino ai 150 posti disponibili con questa sesta edizione», dice Lucrezia Reichlin, economista e fondatrice della Fondazione Ortygia.

Reichlin, come sono andate le cinque edizioni precedenti di Yep?

Dai commenti delle protagoniste ogni anno registriamo come il mentoring sia una efficace metodologia di trasferimento di conoscenze e competenze professionali, una esperienza formativa a due vie che genera innumerevoli benefici nello sviluppo professionale, personale e manageriale per entrambe le parti. Dal racconto delle Mentee è emerso un forte desiderio di apprendere dalle competenze delle Mentor, una buona disponibilità a ricevere feedback, così come la curiosità di esplorare le aree aziendali per la crescita professionale.

È emersa anche l’attitudine a concentrarsi sullo sviluppo delle soft skills ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi, oltre alla conoscenza delle regole, dei comportamenti e delle reti aziendali necessarie per la crescita professionale. Yep, selezionato dal progetto Grins – Growing Resilient, INclusive and Sustainable, finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, da due anni è oggetto di una valutazione sperimentale che si occupa di studiare l’efficacia del programma sull’empowerment delle partecipanti e sul loro successo professionale.

Cosa emerge dalla valutazione sperimentale?

Dai primi risultati della valutazione di impatto che i ricercatori del dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università Federico II di Napoli stanno portando avanti è emerso che le studentesse che hanno partecipato al programma Yep si sentono più consapevoli delle opportunità lavorative e delle competenze cercate dal mercato del lavoro. Inoltre, aspirano ad un salario minimo più alto rispetto alle colleghe che non hanno partecipato.

Quali altri sono i feedback delle studentesse che già hanno partecipato al programma Yep?

Le studentesse che hanno già partecipato a Yep si sentono più preparate per il mercato del lavoro e, negli ultimi sei mesi, hanno migliorato in maggior misura l’attrattività del proprio Cv e hanno partecipato a più simulazioni di colloquio. Presentano migliori risultati accademici rispetto alle colleghe che non hanno beneficiato del programma e dichiarano, infatti, un voto di laurea atteso, o effettivo per chi si è già laureata, più alto. Il 95% delle studentesse ritiene di aver acquisito una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e una maggiore ambizione e fiducia nel futuro grazie al programma Yep.

Cosa vuole dirci, per quanto riguarda il mentoring?

Le riporto la voce di una partecipante: «Avere il supporto di una mentor mi ha permesso non solo di fare una sorta di viaggio nel mondo del lavoro ma di fare anche un viaggio più introspettivo, dentro me stessa, per capire meglio chi sono e dove voglio andare». Il mentoring è un potente strumento di empowerment ed inclusione, e, attraverso il programma Yep, abbiamo voluto valorizzare i talenti al femminile, incoraggiare ambizione e fiducia nel futuro delle giovani del Sud, offrendo loro la possibilità di entrare in contatto con esperienze, professionalità e opportunità per il proprio futuro, contribuendo a promuovere la fiducia in loro stesse, l’ambizione e l’autostima e incoraggiandole ad affrontare ogni ostacolo con coraggio e perseveranza.

Quanto sono importanti iniziative come questa, per favorire e stimolare l’approfondimento delle materie economiche e Steam nelle ragazze?


Sono i dati e le esperienze che ci indicano questa strada: ispirare le più giovani che attraversano una fase della vita in cui tutto è aperto. Per colmare il gender gap e incentivare la partecipazione delle ragazze nelle discipline Steam è necessario attivare un processo di consapevolezza, a partire dagli spazi scolastici, promuovendo una sensibilizzazione su questi temi. L’obiettivo dei nostri programmi è stimolare l’ambizione individuale e quella per la società in cui si vive, soprattutto al Sud, dove c’è tanto abbandono scolastico e bassa partecipazione femminile al mondo del lavoro.

Le studentesse che hanno partecipato a Yep si sentono più consapevoli delle opportunità lavorative e delle competenze cercate dal mercato del lavoro, e aspirano ad un salario minimo più alto rispetto alle colleghe che non hanno partecipato

Crediamo molto nella metodologia di Yep che si fonda sul rapporto diretto tra professioniste e studentesse. Offrire modelli e condividere storie di donne con carriere economiche e scientifiche, in cui le ragazze possano riconoscersi, può contribuire ad aumentare la fiducia delle giovani, decostruendo stereotipi, lavorando sulle insicurezze e su alcuni degli schemi mentali radicati e alimentati nella società e nella cultura. L’auspicio è che le partecipanti si appassionino alle materie Steam sempre più necessarie in qualsiasi ambito e fiorenti in termini occupazionali.

Oltre al programma Yep, siete anche nelle scuole con il progetto My Future Buddy. Di cosa si tratta?

Sì, siamo nelle scuole secondarie superiori con il progetto My Future Buddy dedicato alle classi quarte. 1000 studentesse e studenti di scuole siciliane, calabresi e campane avvieranno un percorso formativo e di mentorship accompagnati da psicologi e pedagogisti per orientarsi al post diploma e seguiti da laureande o laureate Stem che alimenteranno la curiosità nelle materie economico-scientifiche. Si tratta di un progetto di “sorellanza intergenerazionale”, figure con cui possono confrontarsi, condividere, incuriosirsi, imparare. Gli studenti che hanno partecipato a My Future Buddy si dichiarano, mediamente: più soddisfatti dell’esperienza scolastica in senso ampio, più interessati verso le materie studiate, più soddisfatti dell’orientamento post-diploma e del supporto ricevuto dalla scuola. Percepiscono una maggiore autoefficacia, ovvero la capacità di affrontare e gestire gli eventi e risultano più propensi a completare la scuola superiore e a proseguire gli studi dopo il diploma.

La partecipazione attiva e propositiva di aziende e studentesse è emblema di una progettualità che ha colto una esigenza: investire oggi nelle generazioni future che si avvicinano al mondo del lavoro

Programmi come Yep e My Future Buddy possono mostrare alle più giovani che le abilità si acquisiscono gradualmente, le criticità sono le benvenute e che migliorare è un processo possibile. La nostra mission è avvicinare le studentesse alle competenze di un futuro che ci auspichiamo più inclusivo, non solo delle donne, ma di tutti. La partecipazione attiva e propositiva di aziende e studentesse è emblema di una progettualità che ha colto una esigenza: investire oggi nelle generazioni future che si avvicinano al mondo del lavoro.

In che modo le ragazze partecipanti al programma Yep si avvicinano al mondo del lavoro, grazie all’iniziativa?

Il programma Yep è stato pensato proprio per supportare le studentesse nell’avvicinamento al mondo del lavoro, accompagnandole concretamente ad acquisire una maggiore consapevolezza del mercato lavorativo e una migliore preparazione affinché possano soddisfare la propria aspirazione. L’orientamento fornito dalle manager nel ruolo di Mentor è fondamentale per preparare le giovani partecipanti ad esplorare il mondo del lavoro con maggiore sicurezza e ambizione. Le professioniste che le accompagnano forniscono strumenti utili a riconoscere i propri punti di forza e le proprie inclinazioni, incoraggiandole ad essere consapevoli delle diverse opportunità. Nel percorso semestrale di mentoring le studentesse Mentee sono guidate nella pianificazione del proprio futuro prendendo consapevolezza dei possibili percorsi lavorativi e divenendo più pronte e concrete nell’immaginare la loro carriera.

Offrire modelli e condividere storie di donne con carriere economiche e scientifiche, in cui le ragazze possano riconoscersi, può contribuire ad aumentare la fiducia delle giovani, decostruendo stereotipi, lavorando sulle insicurezze e su alcuni degli schemi mentali radicati e alimentati nella società e nella cultura

La mentor, oltre a guidare la giovane donna a scoprire le attitudini più spiccate verso differenti ambiti professionali, offre la testimonianza di una persona inserita nel mondo del lavoro, che ne incoraggia l’ambizione e le aspirazioni, con consigli disinteressati anche per superare i pregiudizi di genere che spesso gravano sulle aspettative personali e professionali delle giovani. L’esperienza e la capacità di ascolto e di apertura delle Mentor consentono alle Mentee di conoscere il contesto e comprendere le dinamiche aziendali da agire per accedere e integrarsi nelle realtà professionali che le attendono.

Il programma cosa offre, oltre all’accompagnamento di una mentor?

Le partecipanti possono anche partecipare ad una serie di workshop tematici o di recruiting a cura delle divisioni risorse umane o employer branding delle aziende aderenti al programma. Grazie al mentoring, molte studentesse hanno sviluppato maggiore consapevolezza delle proprie capacità personali, migliorato il loro curriculum vitae e acquisito competenze utili per affrontare con successo i processi di selezione. Il percorso ha aiutato numerose studentesse a candidarsi per opportunità di stage o lavoro e a superare colloqui, spesso terminati in offerte concrete. Molte delle nostre partecipanti sono oggi impiegate nelle realtà aziendali che hanno conosciuto grazie al programma.

Ad oggi il progetto Yep ha visto l’abbinamento di oltre 500 mentor ad altrettante studentesse (mentee). Per essere ammesse, è necessario compilare un form online in cui bisogna raccontare la motivazione che spinge a candidarsi. La partecipazione per le università e per le studentesse è gratuita.

Venti gli atenei aderenti: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Enna Kore, Università LUMSA Sede di Palermo, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Napoli Parthenope, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università della Calabria, Università del Salento, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi della Basilicata, Università degli Studi del Molise, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa – Napoli, Università degli Studi di Sassari, Università della Campania Luigi Vanvitelli e Università di Foggia.

Foto ufficio stampa Fondazione Ortygia

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