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Sostegno, un diritto ad ostacoli

Il Tar del Lazio riconosce il "danno esistenziale", ma le classi sovraffollate restano

di Redazione

Il Tar del Lazio a fine novembre ha dato ragione a due famiglie sarde che hanno fatto ricorso contro il ministero dell’Istruzione per il dimezzamento delle ore di sostegno riconosciute ai propri figli disabili. Per il Tar del Lazio sono stati violati il diritto costituzionale all’educazione e il diritto dell’alunno disabile a ottenere attività di sostegno. La sentenza ha stabilito sia il ripristino dell’integrale attività di sostegno nei confronti dei due bambini sia il risarcimento del danno morale ed esistenziale subito dai piccoli e dai genitori (4 mila euro per stress, mancanza di serenità, preoccupazione) e ha condannato il Ministero dell’istruzione al pagamento delle spese di giudizio per altri 2 mila euro.

È l’ennesima sentenza dei Tar in questo senso, contro i tagli ministeriali. Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish ed esperto di integrazione scolastica, su Superabile analizza il significato della nuova sentenza. «Quali conclusioni trarrà il ministero della Pubblica istruzione da questa ennesima battaglia perduta? Continuando così, c’è il rischio che l’integrazione scolastica, frutto di un processo didattico e organizzativo assai complesso, venga ridotta solo all’assegnazione del massimo delle ore di sostegno “per tutta la durata dell’orario scolastico” come ha deciso qualche tribunale. Se passasse questa tesi, anche le famiglie degli alunni con disabilità dovrebbero preoccuparsi perché le loro vittorie contro il ministero si tradurrebbero nella perdita delle enormi opportunità che l’integrazione offre ai loro figli».


D’altra parte ieri il consigliere regionale della Sardegna Marco Espa, ha chiesto all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Maria Lucia Baire, di sospedere unilateralmente l’accordo Stato-Regione da lei sottoscritto, bloccando gli effetti della Riforma Gelmini nell’isola.

I tempi stringono, dice Nocera, «perché il monitoraggio sulla qualità dell’integrazione, che verrà effettuato sia dal Comitato ministeriale sia dalle associazioni ai sensi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dall’Italia, sarà inflessibile nelle denunce». Nel frattempo però il Ministero ha respinto la possibilità di sdoppiare, già in questo anno scolastico, le circa 5500 classi con più di due alunni disabili. (leggi anche Classi sovraffollate, resta tutto così).


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