Politica
Sostegno: assegnazioni anche ai non specializzati, ma con requisiti
Miur e sindacati hanno firmato un'intesa per le assegnazioni su posti di sostegno. Tutte le operazioni termineranno entro il 31 agosto. Una buona notizia per l’inclusione?
Tutte le nomine entro il 31 agosto 2018, così da garantire un «ordinato avvio del nuovo anno scolastico». È l’estrema sintesi dell'intesa siglata oggi pomeriggio tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e le Organizzazioni Sindacali sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale della scuola.
All’interno di questo accordo ci sono novità che riguardano le assegnazioni su posti di sostegno, per cui vengono introdotti dei criteri di priorità. Fra quanti faranno richiesta di assegnazione provvisoria sul sostegno, avranno quindi la priorità come di consueto gli insegnanti specializzati e successivamente – questa definizione di criteri di priorità fra chi non è specializzato è la novità – chi sta per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno o, in subordine, chi ha già prestato servizio per almeno un anno su posti di sostegno. Accanto a questi criteri, avranno priorità nelle assegnazioni provvisorie sul sostegno gli insegnanti che sono genitori di figli con disabilità o che hanno figli con meno di 12 anni, purché siano in possesso dei requisiti richiesti.
Giusto mercoledì 27 giugno, in sede di Osservatorio permanente per l’inclusione, Il ministro Marco Bussetti (in foto) aveva dichiarato invece che «l’inclusione scolastica è una priorità. La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato. Dobbiamo lavorare in questa direzione». Le associazioni avevano chiesto al ministro che «nemmeno una persona senza competenze» potesse stare sul sostegno, poiché «la qualità dell’inclusione passa dalle competenze». Per Roberto Speziale, presidente di Anffas, “È evidente che ancora una volta a prevalere sono le questioni di natura occupazionale e sindacale, con buona pace della qualità del processo inclusivo”.
Foto Miur Flickr
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.