Tra i tagli, anche il blocco degli insegnanti di sostegno. Per l’anno prossimo «è assicurato un contingente di docenti» pari a quello dell’anno in corso. Possibili delle deroghe ma solo «nelle situazioni di particolare gravità», in coerenza con la legge 204. L’accertamento della condizione dell’allievo spetta alle Asl e i componenti del collegio certificatore saranno «responsabili di ogni eventuale danno erariale».
All’insegna del contenimento della spesa anche altre scelte, fra cui la soppressione dell’Istituto Affari sociali. Le sue funzioni saranno svolte dall’Isfol (che dovrà creare «un’apposita macroarea»). Dal canto suo l’Inail erediterà i compiti di due altri enti soppressi: l’Ipsema (la previdenza dei marittimi) e l’Ispesl (l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro). Sarà l’Inps subentrare all’Ipost (l’ente previdenziale di Poste italiane). Infine, si è deciso che spetterà al ministero per lo Sviluppo economico la vigilanza sul Comitato permanente per il microcredito.
Se invece si cerca alla voce “proposte”, ecco il Casellario dell’assistenza. Una novità assoluta: istituisce, presso l’Inps, una «anagrafe generale delle posizioni assistenziali e delle relative prestazioni» (così l’articolo 13). Lo scopo è raccogliere e gestire tutte le informazioni relative ai soggetti che usufruiscono di assistenza. «Un obiettivo condivisibile», commenta Michele Mariotto, vicepresidente del Caf Acli, «potrebbe permettere maggiore equità». Coinvolto direttamente anche il terzo settore: alla formazione dell’anagrafe dovranno concorrere «tutte le amministrazioni centrali dello Stato, gli enti locali, le organizzazioni non profit e gli organismi gestori di forme di previdenza e assistenza». A fare da collettore l’Inps, che dovrà stabire i criteri e i metodi del passaggio telematico delle informazioni.
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