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Sostegni a distanza: anche Cifa risponde al Forum Sad

Arnoletti: "L'Ente autorizzato che dovesse pensare alla sola adozione internazionale si ridurrebbe ad una attività di mera “agenzia” così diversa dalla tradizione sociale di aiuto del nostro Paese"

di Benedetta Verrini

Continuano, dopo la pubblicazione su Vita delle dichiarazioni dei rappresentanti del Forum SAD ascoltati dalla Bicamerale per l’infanzia, le risposte degli enti autorizzati all’adozione internazionale. Riportiamo, qui di seguito, la dichiarazione di Gianfranco Arnoletti, presidente del Cifa, ente storico (e ong) autorizzato alle adozioni internazionali: ?Leggo con sconcerto e stupore la posizione espressa dal Forum del SAD, del quale apprezziamo le iniziative a favore della trasparenza sull’utilizzo dei fondi raccolti per il sostegno dei minori in difficoltà, durante l’audizione alla Commissione Infanzia del Parlamento. La nostra storia, la legge 476, la Convenzione dell’Aja attribuiscono all’Ente autorizzato il dovere di realizzare azioni di aiuto, tra i quali il sostegno a distanza. Voglio ricordare infatti che l’adozione Internazionale è solo la forma residuale del sostegno ai minori che l’Ente deve mettere in campo dopo aver verificato tutte le altre possibili soluzioni. L’Ente autorizzato che dovesse pensare alla sola adozione internazionale si ridurrebbe ad una attività di mera ?agenzia? così diversa dalla tradizione sociale di aiuto del nostro Paese e dalla storia del suo associazionismo. Per chi fosse interessato il Cifa ha attuato il suo primo sostegno a distanza (chiamandolo adozione a distanza) nel 1981: i documenti sono disponibili in visione presso la nostra sede.?


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