Sostenibilità
Sostanze tossiche e malattie: il rapporto è stretto. La salute vien svelenando.
Prodotti per ligiene, cibi contaminati, ambiente inquinato: così le molecole nocive ci attaccano.
di Redazione
Milioni di persone ogni anno muoiono o subiscono danni a causa degli effetti, soprattutto a lungo termine, degli agenti chimici. Vi sono sempre più prove del fatto che essi siano alla base di un certo numero di seri problemi di salute, inclusi cancro, danni al sistema immunitario, problemi comportamentali e riduzione della fertilità. Le persone vengono contaminate sia direttamente, tramite i prodotti per uso domestico, sia ingerendo cibi contaminati. Inoltre i mammiferi, compreso l?uomo, possono contaminare la loro prole durante la gravidanza e tramite il latte materno. Ciò significa che queste sostanze chimiche sono in grado di continuare a contaminare le persone e la fauna selvatica per generazioni.
Ovviamente è importante ricordare che gli effetti più dannosi sono il risultato di un grande numero di cause che interagiscono tra loro: agenti chimici (naturali e prodotti dall?uomo), fattori genetici, stile di vita, radiazioni, alimentazione, fumo e inquinamento.
Inoltre, è importante considerare l?esistenza di gruppi particolarmente sensibili come anziani, bambini, embrioni, persone malate e donne in gravidanza che potrebbero essere danneggiati venendo a contatto con quantità di agenti chimici più basse rispetto alle altre persone.
Lo spettro cancro
Il cancro è stato per decenni ed è tuttora il tema centrale di tutte quante le discussioni riguardanti i problemi di salute legati all?esposizione ad agenti chimici pericolosi. Particolarmente preoccupante, per esempio, è il drammatico aumento del cancro ai testicoli tra i giovani uomini. Dal 1950 l?incidenza è aumentata del 400%. In maniera del tutto simile si è verificato un aumento del cancro al seno nelle donne.
Nuove ricerche dimostrano che le sostanze chimiche bandite già da lungo tempo possono ancora esercitare effetti dannosi. Uno studio svedese del 2003 ha misurato i livelli di pcb (esaclorobenzene e clordano) nelle madri di uomini con il cancro ai testicoli. La maggior parte degli uomini presi in considerazione da questo studio erano nati negli anni 70 proprio il periodo in cui c?era stata la maggior concentrazione di questi agenti chimici fra la popolazione.
L?incidenza del cancro ai testicoli è andata aumentando anche successivamente nei Paesi occidentali, con tassi che, tra il 1980 e il 1999, hanno raggiunto in Svezia il 2,2%. Poiché si ritiene che il cancro ai testicoli cominci nel feto, e poiché sappiamo che le madri trasferiscono gli inquinanti persistenti organici alla loro prole, la gravidanza e l?allattamento sono i momenti più a rischio per il bambino. Lo studio ha scoperto che, all?interno del gruppo preso in considerazione, la concentrazione di sostanze chimiche era notevolmente superiore nelle madri degli uomini con il cancro ai testicoli. Anche altre sostanze, come ad esempio gli ftalati, sono stati ricollegati a questo tipo di patologia.
Rischi per la riproduzione
È ormai riconosciuto il fatto che alcuni agenti chimici hanno effetti negativi sul sistema riproduttivo degli esseri viventi. Gli agenti chimici responsabili di questa tipologia di effetti vengono comunemente chiamati interferenti endocrini, per sottolinearne il carattere insidioso e silenzioso dei rischi e dei possibili effetti anche a lungo termine.
Essi sono un eterogeneo gruppo di sostanze capaci di interferire in vari modi con il funzionamento del sistema endocrino, e in particolar modo con due elementi di questo sistema, cioè i cosiddetti steroidi sessuali (estrogeni e testosterone) e il funzionamento della tiroide. Molti studi sperimentali ci mostrano che il rischio di effetti ritardanti sullo sviluppo endocrino e riproduttivo è nettamente più elevato di quanto non si pensasse. Il problema dei distruttori endocrini inizialmente era incentrato sulla fertilità maschile; ora nuovi studi dimostrano che, sia a livello sperimentale che a livello di esposizione lavorativa, diversi distruttori endocrini influenzano la fertilità femminile, causando un maggiore rischio di abortività precoce o di ritardo al concepimento.
In Italia gli studi dell?Istituto superiore di sanità hanno indagato persone maggiormente esposte, come chi lavora con pesticidi, ma non può essere escluso un rischio, sicuramente più basso ma più diffuso, nella popolazione in generale. Il coinvolgimento degli estrogeni e, in generale, di quelli che chiamiamo steroidi sessuali non riguarda solo la fertilità o la salute riproduttiva, ma è molto importante anche in malattie quali l?osteoporosi o in certi tipi di tumori come, ad esempio, il cancro del colon.
Disordini comportamentali
Negli ultimi dieci anni c?è stato un incremento, del 3-8% circa, sulla popolazione mondiale infantile, di malattie raggruppate sotto il nome di Disordini neurocomportamentali, quali il ritardo mentale, l?iperattività (Adhd), l?autismo, le disabilità cognitive. Il WWF ha pubblicato un rapporto sullo stato di salute dei bambini in Europa, dal titolo Compromising our children, che conferma l?aumento delle malattie infantili collegandole all?esistenza di alcune sostanze chimiche prodotte dall?uomo e diffuse nell?ambiente che ci circonda.
Alcuni studi infatti dimostrano come alcune di queste sostanze (come ad esempio i pcb), accumulate nel corpo umano, soprattutto tramite l?assunzione di cibi contaminati, successivamente si trasferiscano dalle madri ai neonati attraverso la placenta o il latte materno. Il cervello e il sistema nervoso centrale, nelle primissime fasi dello sviluppo, sono estremamente delicati e possono essere danneggiati per effetto di tali sostanze.
I bambini che vivono nei Paesi dell?Europa industrializzata, tra cui Austria, Belgio, Germania, Italia, Olanda e Spagna, dove sono stati misurati nel latte materno elevati valori di concentrazione delle sostanze chimiche (in particolare del pcb 153) a confronto con Paesi a più basso livello di inquinamento mostrano di aver maggiori problemi nell?apprendimento e di essere affetti da un maggior numero di malattie.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.