Sos Villaggi dei Bambini, sui diritti c’è ancora tanto da fare
La Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia compie 25 anni ed è la più ratificata nel mondo. Sos Villaggi dei Bambini ricorda l'impegno alla diffusione delle linee guida Onu sull'accoglienza eterofamiliare
Il 20 novembre è una data importante per il mondo dell’infanzia. È il giorno in cui si celebra l’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, avvenuta il 20 novembre del 1989. Quello di quest’anno è il venticinquesimo anniversario della Crc (Convention on the Rights of the Child), una tappa importante che spinge a chiedersi se in questo quarto di secolo di Convenzione i diritti dell’infanzia siano stati rispettati.
È quasi ovunque lontano il tempo in cui i bambini erano considerati un bene di proprietà degli adulti che avevano il potere di decidere e trattarli a loro piacimento, anche grazie a una Convenzione che fu costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche e che per la prima volta enuncia in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti a tutti i bambini e le bambine del mondo.
A oggi la Crc è la Convenzione maggiormente ratificata nel mondo: sono infatti 194 i Paesi che l’hanno ratificata e per questo sono anche tutti soggetti a un controllo da parte del Comitato Onu per valutare se ci sono violazioni dei diritti sanciti e devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto periodico sull’attuazione dei diritti dei bambini sul proprio territorio. Ed è stata proprio la pressione esercitata dal Comitato a determinare alcuni successi: in Iran si è modificata una legge del 2012 che permetteva l’esecuzione capitale pubblica di minorenni che commettevano reati, In Irlanda si è modificata la costituzione aggiungendo obblighi e impegni specifici per garantire i diritti dei bambini.
In Italia la convenzione è stata ratificata con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e la sua ratifica ha dato origine a fondamentali leggi nazionali: la legge 451/97 con la quale sono stati istituiti la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e l’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’Adolescenza (che avrebbe il compito di predisporre ogni 2 anni un piano d’azione nazionale di interventi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza).
Nel concreto però questi strumenti legislativi hanno avuto un’attuazione discontinua, come spiega Samantha Tedesco, responsabile area Advocacy e programmi di Sos Villaggi dei Bambini: «Come membri da tre anni dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, possiamo testimoniare l’assoluta importanza di questo organismo ma anche la difficoltà di incidere realmente da parte di esso sulle politiche per l’infanzia in Italia: dal 1997 a oggi sono stati definiti solo 3 Piani Nazionali infanzia, l’ultimo dei quali risale al 2011 ed era privo di copertura finanziaria. Il nuovo Osservatorio non è stato ancora riconvocato e l’Italia da tre anni è priva di un Piano Nazionale».
A questa constatazione di Samantha Tedesco si aggiunge una situazione dell’infanzia allarmante a livello sociale ed educativo: il 13,8%, pari a oltre 1,4 milioni, vive in povertà assoluta e la dispersione scolastica è al 17% (7 punti percentuali sopra l’obiettivo europeo). Il Ddl relativo alla Legge di Stabilità 2015/2017 presentato poche settimane fa ha mantenuto inalterati i precedenti tagli ai Fondi per l’Infanzia e l’Adolescenza. «La politica non sembra essere dalla parte dei bambini, sembra dimenticarsene. La Legge di stabilità 2014/2016 aveva già tagliato del 22% il Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza per il 2014 e di quasi il 30% per il 2015 e il 2016», continua Tedesco. «In dieci anni lo Stato Italiano ha tagliato l’80% del Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza. Investire sui bambini e sui ragazzi deve essere una priorità. Speravamo in una riconsiderazione dei parametri!».
Da oltre 60 anni, Sos Villaggi dei Bambini lavora per accogliere e sostenere i bambini privi di adeguate cure familiari o a rischio di perderle. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce che questi bambini hanno dei diritti speciali di protezione e il diritto ad un’accoglienza di qualità. Nel dicembre 2009 sono state approvate dalle Nazioni Unite le “Linee Guida Onu sull’accoglienza etero-familiare” e di recente l’Italia è stata richiamata dal Comitato Onu a garantire l’applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale della Legge 149 del 2001 sull’affido e l’adozione .
«Le Linee Guida Onu e il loro manuale applicativo “Moving Forward” rappresentano un enorme passo in avanti per la piena attuazione dei diritti dei bambini che vivono fuori dalla famiglia d’origine», conclude Tedesco. «Per questo come Sos Villaggi dei Bambini siamo impegnati nella loro diffusione su tutto il territorio nazionale affinché, l’Italia abbia presto una legge di riordino rispetto all’accoglienza dei bambini fuori famiglia d’origine che consenta, come raccomandato dal Comitato Onu, a tutti bambini dal Trentino Alto Adige, alla Sicilia, di ricevere gli stessi livelli di attenzione e qualità».
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