I serpenti sono a rischio di declino globale, analogamente a quanto sta accadendo agli anfibi? Uno studio realizzato da un team internazionale di ricercatori e pubblicato su Biology Letters, rivista scientifica della prestigiosa Royal Society, evidenzia alcuni preoccupanti segnali di allarme. «Ben 11 popolazioni di serpenti su 17 studiate e appartenenti a diverse specie in tre distinte aree geografiche (Europa, Africa e Australia)», dice Ernesto Filippi, tra i co-autori del progetto, «hanno subìto quasi simultaneamente, tra il 1998 e il 2002, un drastico declino; 5 popolazioni sono invece rimaste relativamente stabili e per una vi è stato un lieve incremento». Le minacce più comuni sono la perdita e l’alterazione degli habitat, le malattie, la mancanza di prede, le uccisioni intenzionali e da traffico veicolare. «All’origine del preoccupante fenomeno», aggiunge Filippi, «potrebbero esserci, però, una o più cause comuni, come i cambiamenti climatici, e in tal caso la conseguenza potrebbe essere un declino dei serpenti a livello mondiale». Tra le popolazioni di interesse per la fauna italiana vi sono: la vipera dell’Orsini (popolazioni italiane), la vipera comune (popolazioni italiane e francesi), il colubro liscio (popolazione inglese), il biacco (popolazioni francesi) e il saettone (popolazione francese). Nella foto, un colubro leopardino.
Adriano Savoretti
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