Cultura

Sos dalla Turchia Aiutateli cos

Ecco i numeri dei conti correnti dove poter versare i fondi per sostenere l'opera di organizzazioni e gruppi umanitari già presenti nelle zone colpite.

di Redazione

Il primo a fotografare l’entità del disastro è stato l’Onu, che ha quantificato in 40 mila le vittime del terremoto. Il governo turco, pur non ammettendo la cifra ufficialmente (ad oggi 24 agosto), ha però già chiesto alle Nazioni Unite 45 mila sacchi per i cadaveri. Tanto basta per dichiarare il sisma della notte tra il 16 e il 17 agosto «il più grave del secolo» per la Turchia. Come aiutare i terremotati? Ecco i conti correnti aperti da alcune organizzazioni umanitarie italiane, e un sito Internet in cui andare a cercare notizie utili per dare una mano. La Caritas Italiana ha preso contatti con la la Caritas Turchia, con cui ha già collaborato in occasione di precedenti terremoti, dichiarandosi pronta a sostenere progetti di solidarietà alla popolazione. Per questo ha aperto una colletta nazionale cui è possibile contribuire tramite il c/c postale numero 347013, intestato a Caritas Italiana, viale Baldelli 41, 00146 Roma, specificando la causale “Terremoto Turchia”. La Croce Rossa Italiana ha già inviato a Istanbul 5 squadre cinofile, richieste nei primi giorni dopo il sisma dalla Mezzaluna Rossa turca per localizzare i sopravvisuti, e ora cerca del materiale specifico. I generi richiesti sono: coperte, tende, generatori elettrici e taniche pieghevoli. Per le offerte in denaro, c/c postale 300004, intestato a Croce Rossa Italiana, via Toscana 12, 00187 Roma, causale “pro Turchia”. http://www.ifrc.org/news/specials/turkey/ è invece la pagina web che la Federazione Internazionale della Croce Rossa dedica alla Turchia con aggiornamenti quotidiani sullo stato dell’emergenza umanitaria, sugli aiuti e i generi di prima necessità di cui c’è bisogno. Si possono inoltre consegnare beni di prima necessità da inviare in Turchia presso la sede del Consorzio Italiano di Solidarietà (Ics) di Genova in via San Luca 15/11, tel. 010/2468099, icsge@tin.it oppure versare contributi in denaro sul c/c postale 10234169, causale “emergenza Turchia”, intestato all’Ics. Anche l’Arci ha aperto un fondo dedicato agli aiuti alla popolazione turca: c/c postale 878101001 da intestare a Arci, via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma. Infine l’associazione internazionale Medici senza frontiere, sezione italiana, raccoglie contributi in denaro sul c/c postale numero 87486007. Intanto dal fronte dei volontari italiani, gli stessi che tanto hanno fatto per il terremoto dell’Umbria, arriva una grave accusa al governo. Secondo le Misericordie, infatti, i volontari specializzati non sono stati inviati in Turchia per la manifesta incapacità dell’esecutivo di superare ostacoli burocratici e politici. «Le nostre squadre sanitarie e di soccorso erano pronte a partire a poche ore dalla tragedia» dice Enrico Luchi, direttore nazionale del settore Protezione civile. «Abbiamo dato la nostra disponibilità al Dipartimento, ma poi il governo non ne ha fatto nulla. Il volontariato è stato tenuto a casa, e la partecipazione italiana ai soccorsi è stata quasi ridicola. Non ci interessa il motivo di questa impasse», conclude Luchi, «ci angoscia il dubbio, per non dire la consapevolezza, che anche solo una vita in più avrebbe potuto essere salvata».


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