Famiglia

Sorrido perchè ho accettato.

di Jennifer Zicca

‘Chi sono i ragazzi “fuori famiglia”??’
‘Non esiste un’etichetta per identificarli. Sono la ragazza che ha ricevuto le botte, il ragazzo che ha visto i genitori entrare quasi in overdose, quel bambino che ha navigato al freddo e al gelo perché scappava dalla guerra o dalla povertà, quella bambina che ha scoperto troppo presto il sesso con l’incesto, quel bambino che veniva sempre esortato ad essere il migliore per forza, quella ragazzina che si reputa troppo grassa perché in tv sono tutte alte e magre, quella bambina che all’uscita da scuola veniva picchiata dai bulletti… Sono tutti e nessuno di questi, sono coloro che nelle sofferenze della loro giovane età hanno dovuto affrontare tutto questo da soli.”

Già, questi bambini e queste bambine, questi ragazzi e queste ragazze, erano soli. Un giorno queste persone si troveranno dinnanzi alle fatidiche domande “Perché?? Perché non mi ha creduta?”, oppure “Perché mi ha faceva quello?”, o ancora “Perché non mi ha protetta? Perché non ha combattuto per me?? Perché non ha avuto il coraggio di difendermi?”.
Quando arrivano queste domande si inizia a lavorare sui propri lutti. Forse è un lavoro che non terminerà mai.

A noi ragazzi che abbiamo passato un periodo fuori famiglia diviene necessità vitale porci queste domande e provare in tutti i modi a darci una risposta concreta, abbiamo bisogno di rielaborare i nostri lutti per poter non arrivare alla vita da adulti con questo macigno sulle spalle, avremo già le responsabilità che ci schiacceranno non possiamo permetterci che un masso in più come il nostro passato aiuti la vita a schiacciarci.

Inizi a rivivere i ricordi, le sensazioni che hai provato e quelle stai provando, le paure e le angosce che ti affliggevano e ti affliggono, e ogni giorno che passa ti accorgerai di nuovi avvenimenti che ti hanno lasciato un segno. Giorno dopo giorno rielabori tutto o quasi tutto. Ma riuscirai ad accettare quello che ti è successo? Riuscirai a perdonare? Riuscirai a non vivere la tua vita con l’amaro in bocca e sulle labbra??

Non penso che esista una risposta univoca, so che ognuno di noi reagisce in modo diverso a tutto, soprattutto nei momenti dolorosi. So che io un giorno arrivai dalla mia psicologa e le dissi “Sai cosa c’è?? Mi sono stufata. So esattamente cosa mi è successo, so cosa pensavo, sono anni che rielaboro… Ma se non riesco ad accettare che i miei sono solo tutto questo non riuscirò mai a far si che il mio passato pesi ogni giorno nel mio presente. Non voglio più aspettarmi nulla da loro. Se faranno dei miglioramenti ne gioverò ma se non li faranno o nella peggiori delle ipotesi peggioreranno io non riceverò l’ennesima batosta. Ormai non mi aspetto più nulla da loro.”

Beh, in quel momento ero convinta di quello che dicevo, ero veramente stufa di star male perché non vedevo dei miglioramenti che in cuor mio bramavo follemente. È stato molto difficile, ma penso di aver veramente raggiunto questo mio obbiettivo. Non perdonerò mai chi sapeva e non ha avuto il coraggio di fare qualcosa ed ha lasciato questo compito a me, non perdonerò mai chi mi ha messa al mondo e mi ha donato così tanta sofferenza… Ma ho accettato queste condizioni e riesco a vivere nella tranquillità della mia certezza: loro sono così non cambieranno ed a me questo non mi cambia la vita, quella che mi sono costruita con tanta fatica e che mi sta dando tanto per cui sorridere.

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