Sorridere fa bene…anche all’economia

di Elisa Furnari

Che la Sicilia sia da sempre un esempio di sperimentazione e innovazione, istituzionale e sociale non è cosa nuova,dallo Statuto Siciliano alle grandi Reti Cooperative, tutto è passato da un’idea utopica per approdare a grandi progetti e spesso a grandi fatti. Certo capita frequentemente di rimanere spiazzati dalle débacle di ogni tipo che oscurano il calore e la creatività degli “isolani del sud” così come succede altrettanto spesso (fortunatamente) di rimanere sorpresi dalla sottile modalità intuitiva con cui in terra sicula si esprimano messaggi e idee.

Giusto qualche sera fa ho partecipato ad un appuntamento apparentemente borderline tra il serio ed il faceto; Ficarra e Picone, siciliani doc ma anche comici esperti nonchè portatori della buona novella, invitati da AvoLab (www.laboratorioeconomiacivile.it) a parlare di economia civile in una serata con un titolo ambizioso “Conversazioni nel tempo felice della crisi”. Ma che c’entra la felicità con la crisi…e soprattutto che ne sanno di economia civile Ficarra e Picone? La risposta apparentemente è “Nulla” ma il legame tra le due cose è assai profondo.

In quell’Eremo, dove ho passato la serata, si sono riunite c.a. 250 persone, tutti civilmente paganti e tutti civilmente senza posti assegnati, ignari spettatori che speravano (forse) di assistere ad uno dei classici spettacoli dei due comici ed  invece assorbiti da una conversazione seria e divertente su come fare economia civile, su chi è l’imprenditore civile e su perché una comunità possa e debba essere protagonista di un cambiamento. Pubblicità ingannevole..anche se per giusta causa? No, non direi proprio, parlerei senza alcun dubbio di  Gelotologia (la scienza del sorriso) applicata all’ economia. Dal punto di vista psicosociale, e in tanti l’anno scritto senza bisogno che io dovessi inventarmi nulla,  il riso funge da scintilla del cambiamento, lubrificante relazionale, strumento per affrontare problematiche diverse e fare Comunità. Se crediamo veramente che una nuova concezione dei processi economici, del protagonismo sociale e del welfare  sia indispensabile per sovvertire quel cammino di crisi economico-sociale sul quale muoviamo quotidianamente i nostri passi e dal quale cerchiamo di sfuggire, non possiamo che essere stuzzicati dall’idea che il serio diventi operativo se accompagnato da occasioni in cui il faceto crea felicità e ci predispone a costruire il benessere. Chi ama e si spende per e nell’economia civile è cosciente del fatto che l’uomo ha bisogni relazionali da soddisfare, impossibili da sopire con beni privati o beni pubblici, ma “saziabili” unicamente da beni relazionali come l’ Amicizia, la fiducia, la felicità e i rapporti familiari (V. Economia civile e nuovo welfare Scritto da Stefano Zamagni)

Di fiducia, amicizia e felicità quella sera ce n’era veramente tanta e un appuntamento che poteva avere il vestito di un’azione sapiente di Fundraising, si è trasformato in un megafono naturale di attrazione. Non faccio fatica ad immaginare che qualche spettatore volesse più comicità e meno spirito di cambiamento ma sono certa (spero non smentita) che molti altri si sono riconosciuti nei panni dell’ ”Imprenditore Civile” (Ficarra e Picone per primi) o del protagonista/promotore di un’economia civile.

A dire il vero un po’ di Fundraising c’era, quella serata così partecipata (Ficarra e Picone senza Cachet naturalmente) ha infatti permesso ad AvoLab di mettere in formazione qualche giovane e qualche imprenditore che nell’economia civile vuole costruire/ricostruire il proprio futuro.

…Un sorriso che aiuta l’economia? Direi di Sì…una comunità appassionata costruisce il cambiamento?…anche stavolta dico Sì…infondo il buon caro Pirandello saggiamene scriveva “…Perché una realtà non ci fu data e non c’è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile” (Uno,nessuno e centomila)

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