Famiglia
Sorprese per gli Oscar. Buona nomination
Se Hollywood si scopre solidale Tre neri candidati per la statuetta: non era mai successo nella storia. E poi grandissimo spazio a film sociali.
Non è una novità, ma quest?anno il fenomeno ha dimensioni più clamorose del solito. Le nomination per i prossimi premi Oscar hanno portato alla ribalta una serie impressionante di film dedicati a temi delicati e di frontiera. Il cinema lava la coscienza dell?America? Forse è una spiegazione un po? troppo schematica, ma è pur vero che sul grande schermo calano questioni che i dibattiti quotidiani e i grandi organi di informazioni tengono ai margini. E comunque al cinema questi temi spesso trascinano anche buoni incassi, come dimostrano i tanti casi del passato, da Rain Man a Il mio piede sinistro.
Quest?anno il caso più eclatante è senz?altro quello di A Beautiful Mind (che è sugli schermi italiani dal 22 febbraio), storia del geniale John Nash (premio Nobel 1994; vedi box), che giovanissimo cambiò la storia della matematica con la rivoluzionaria ?teoria dei giochi?. Una ?mente bella? : ma l?attrazione esasperata per numeri e logica lo portò all?allucinazione e poi alla schizofrenia. Il caso fece scalpore nell?ambiente scientifico: Nash fu internato in ospedali psichiatrici e curato a colpi di farmaci e elettroshock. Il film, diretto da Ron Howard, è una visione romantica della vita dello scienziato, nel filone convenzionale di storie di caduta e riscatto che piacciono tanto agli americani. Se l?esito è di nuovo il successo (appunto il Nobel) anche le sofferenze hanno un senso. Ma il film si segnala per la perfetta interpretazione di Russell Crowe, già Oscar per Il Gladiatore e nominato per il bellissimo Insider (dove combatteva le multinazionali del fumo).
Sam, sette anni
Crowe se la vedrà, per il premio all?attore protagonista, con l?altrettanto bravo Sean Penn. In Mi chiamo Sam (sugli schermi dal 15 marzo) l?attore è un ritardato dall?età mentale di sette anni che lotta per ottenere l?affidamento di sua figlia, avuta da un rapporto occasionale. La piccola, crescendo, rischia di essere più matura del padre (tanto che a sette anni si rifiuta di imparare nuove cose): ma un?abile avvocato (la brava Michelle Pfeiffer) prende a cuore il caso e cerca di restituire la bimba all?affetto del padre. Il tema (un uomo con ridotte capacità mentali può crescere una figlia?) è delicato e rischia il facile semplicismo. Ma l?interpretazione del trasformista Sean Penn è eccezionale.
Anche tra le attrici spopola il dramma umano: nel film inglese Iris, lo stesso personaggio porta addirittura a due nomination (Kate Winslet da giovane, Judi Dench da anziana). Iris è una scrittrice di grande talento e dalla vita libera. Ne fa spesso le spese il marito (altra candidatura, per Jim Broadbent), che sopporta stranezze e tradimenti.
Ma a un certo punto Iris si ammala di Alzheimer e i rapporti tra i due cambiano: durante la lunga agonia sarà proprio il marito il suo unico appoggio. Molto commovente, ma con sobrietà britannica.
Sempre fra le donne, Halle Berry è la moglie di un condannato a morte in Monster?s Ball, che rilancia l?accusa alla pena capitale: altra grande interpretazione, tutta rabbia e passionalità. La Berry (Orso d?argento a Berlino) è una dei tre interpreti di colore nominati agli Oscar, insieme a Denzel Washington (poliziotto corrotto in Training Day) e Will Smith, che è Cassius Clay nella biografia Alì. Non era mai successo agli Oscar.
La Miramax e Moretti
Altro tema di sempre è la guerra. Black Hawk Down (nomination alla regia per Ridley Scott), appena uscito in Italia, rievoca l?imboscata in Somalia in cui, nel ?93, morirono 18 soldati Usa. Fu uno choc per l?America. La nomination per il miglior film straniero darà forse una seconda vita al bellissimo No man?s land, grottesco ?j?accuse? contro l?assurdità della guerra civile in Bosnia. Per il miglior film straniero, purtroppo, non concorrerà il nostro La stanza del figlio, poco pubblicizzato dalla distribuzione americana. La Miramax, infatti, aveva già in lizza lo zuccheroso Il favoloso destino d?Amélie e il drammatico In the Bedroom (in arrivo in Italia dal 22 marzo). Candidato a cinque Oscar, è la storia di due genitori che perdono il figlio in circostanze tragiche. Troppo simile al film di Moretti.
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