Volontariato

Sorpresa: volontari al minimo storico negli USA

Per la prima volta da quando il ministero del Lavoro indaga il settore, il numero complessivo dei volontari americani scende sotto i 63 milioni. Si tratta pur sempre di un cittadino su quattro, eppure il paese si interroga sulle ragioni di un fenomeno senza precedenti. E il futuro non promette bene, visto che i ventenni sono i meno rappresentati

di Gabriella Meroni

Sono pur sempre oltre 62 milioni, ma non sono mai stati così pochi (almeno negli ultimi anni): sono i volontari americani, un esercito che tutto il mondo invidia e che però a quanto pare si sta riducendo sempre di più Gli ultimi dati, che hanno sorpreso innanzitutto in patria, vengono da fonte ufficiale (l'ufficio statistica del ministero del Lavoro,  U.S. Bureau of Labor Statistics) e segnalano un calo dell'1,1% del numero dei cittadini che prestano opera gratuita a fini solidali tra settembre 2012 e settembre 2013, il che porta il numero assoluto di volontari americani a 62,6 milioni, pari al 25,4% della popolazione adulta. SI tratta del dato più basso da quando questa statistica è stata inaugurata, nel 2002.
 Osservando i dati più nel dettaglio, si scopre che sono le donne le più attive nel settore (il 28,4% di loro fa volontariato contro il 22,2% degli uomini), mentre l'età più presente è quella dei cittadini tra i 35 e i 44 anni (30,6%); scarso appeal della solidarietà tra i giovani (solo il 18% dei 20-24enni è coinvolto) mentre la pecentuale tra gli adolescenti sale al 26,2%.
Quanto alla componente razziale, i volontari bianchi sono più numerosi (27,1%) dei neri (18,5%), asiatici (19%) e ispanici (15,5%), mentre le persone sposate battono nettamente i single, superandoli di dieci punti (30 contro 20%), così come chi è genitore si impegna molto di più di chi non ha figli (32,9% contro 22,7%). Infine, il volontariato piace a chi ha studiato:  ben il 39,8% di chi ha terminato il college ama la solidarietà contro un misero 9% di chi non è riuscito a terminare gli studi. 

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.