Formazione

Sorpresa, nel Mezzogiornola coop sale in cattedra

Un master frutto della collaborazione tra consorzio Gesco e università di Napoli

di Redazione

Ancora una volta sono i consorzi a fare la differenza. Anche nel campo della formazione. Stavolta non è il Nord a creare innovazione, ma il tanto bistrattato Mezzogiorno. Il consorzio Gesco, sintesi di oltre trenta cooperative operanti in Campania, ha appena presentato alla Fondazione per il Sud il progetto per la seconda edizione del master universitario di primo livello Economia della progettazione sociale.
Il corso, già sperimentato due anni fa grazie alla cospicua collaborazione tra Drom (consorzio nazionale della cooperazione sociale Legacoop), Gesco e il dipartimento di Teoria economica e applicazioni dell’università degli studi Federico II di Napoli, ha coinvolto più di trenta laureati in Scienze politiche, Sociologia ed Economia divisi equamente tra giovani già in servizio presso le cooperative e organizzazioni non profit o in cerca di specializzazione e prima occupazione nel campo del sociale.
Soprattutto per questi ultimi la partecipazione al master ha comportato un più facile inserimento nel mercato del lavoro. Oltre il 20% ha, infatti, trovato occupazione nelle cooperative e nei consorzi partner del progetto. Dimostrazione, una volta di più, che nei casi di collegamento diretto tra mondo del terzo settore e università, il ricambio generazionale è più facile e può essere alla base di una vera e propria metamorfosi organizzativa all’interno delle strutture.
Una convinzione che ha da sempre accompagnato l’attività di Gesco, da anni impegnato nell’addestramento del personale grazie a strumenti come la Scuola di formazione dei lavoratori sociali e il Sis – Sviluppo impresa sociale, una scuola estiva rivolta ai rappresentanti delle cooperative che si distinguono per il valore economico e sociale delle loro attività.
Anche quest’anno, dunque, grazie alla disponibilità economica della Fondazione per il Sud, Gesco ha scommesso sulla collaborazione con la comunità scientifica riproponendo lo stesso modello già sperimentato con successo due anni fa. Nove mesi di lezioni, concentrate in cinque giornate settimanali per cinque ore giornaliere. Con quasi 500 ore di stage presso le varie organizzazioni inserite nel progetto e tesi finale di valutazione dell’esperienza. Strutturato su un doppio modulo di didattica frontale e alternativa, con laboratori ed esercitazioni sui temi della gestione risorse umane, della metodologia della progettazione sociale e del fund raising, il corso formerà esperti in grado di seguire la realizzazione e la valutazione di interventi sociali. L’obiettivo è quello di creare specialisti delle dinamiche finanziarie ed economiche, capaci di organizzare e realizzare interventi innovativi nel campo delle nuove politiche del welfare. Professionisti del management che avranno le caratteristiche per partecipare attivamente alla fase di progettazione ex ante, alla gestione economico finanziaria e organizzativa, al monitoraggio e alla valutazione, in itinere ed ex post, di progetti singoli e di sviluppo di impresa sociale, nonché dei Piani di zona, provinciali e regionali. Competenze che, in questi anni, hanno permesso la collocazione dei nuovi specialisti negli staff di consulenza alla pubblica amministrazione per la gestione e il coordinamento dei tavoli di concertazione con le realtà del privato sociale.
Una grande occasione, insomma, per fare della cooperazione il vero punto di riferimento per la riforma del welfare locale in un’ottica imprenditoriale. In questo senso potrebbe proprio svincolata dalla mera erogazione del servizio.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA