Welfare

Sorpresa, così l’Udc si fa più grande

Politica - L'Unione dei democratici cristiani lancia il dialogo con cattolici e non profit

di Ettore Colombo

In attesa del partito unico dei moderati, magari con Casini come leader, l?Udc cerca di allargare i propri confini dialogando con i cattolici impegnati nel sociale e con le realta del non profit. Si parla di un grande appuntamento in autunno a Roma per segnare questo tentativo di uscire dalle anguste stanze del Palazzo. Movimento cristiano lavoratori, Forum delle famiglie, Confcooperative, Movimento per la vita, ma anche pezzi di sindacato (Cisl, naturalmente), realtà acliste non di livello nazionale ma fortemente radicate sul territorio (in Sicilia come in Veneto, nel Lazio come in Piemonte). Questi i protagonisti di un appuntamento che si terrà tra fine settembre e inizio ottobre, probabilmente, una due giorni fitta di iniziative e incontri che si terrà a Roma e sarà in grande stile. La notizia non è ancora né ufficiale né ufficiosa ma Vita è in grado di anticiparne le linee di massima: l?Udc ha deciso di allargarsi, come partito e come area politica, ai mondi del sociale, oltre che a quelli del cattolicesimo organizzato. E, peraltro, spesso le due aree, per l?Udc, coincidono. Lo farà capire il segretario del partito Marco Follini nella relazione d?apertura di mercoledì 27 luglio (quando questo numero di Vita è già stampato) a Roma in occasione del consiglio nazionale riprendendo alcuni temi da lui stesso toccati al congresso di un mese fa, anche se snobbati dalla stampa. Che nasca o meno in autunno, il partito unico dei moderati, dunque l?Udc non intende star ferma. Anche perché, specialmente sui fronti del sociale ed anche dei rapporti con il mondo cattolico, comincia a soffrire la concorrenza della Margherita. Come abbiamo già scritto, infatti, il partito di Rutelli si sta muovendo con agilità e originalità nell?interlocuzione con tali aree e si parla con sempre più insistenza di candidature di peso nelle sue fila, alle prossime elezioni. Tra i nomi circolati con più insistenza su alcuni giornali (La Stampa, l?Espresso, il Riformista) i più importanti vengono dalle Acli (il cui segretario generale, Vincenzo Menna, peraltro non smentisce di essere stato contattato per una candidatura, anche se in quota alla minoranza prodiana), dalle rappresentanze del Forum del terzo settore al mondo della cooperazione allo sviluppo. Insomma sono settimane di approcci e di incontri. Rutelli è andato ad incontrare, la settimana scorsa, i ragazzi di Gioventù aclista al loro camping nazionale di Monopoli, mentre Prodi ha fatto visita, lo stesso giorno, alla sede nazionale delle Acli a Roma, in via Marcora, per un incontro di carattere riservato in cui sono stati toccati molti argomenti. In questo quadro l?Udc, un po? per capitalizzare gli anni di legislatura in cui ha ben seminato e raccolto, grazie all?approvazione di provvedimenti importanti come la deducibilità fiscale delle donazioni e la legge sull?impresa sociale per quanto riguarda il non profit e la legge 40 e i sostegni alle famiglie per quanto attiene ai rapporti con il mondo cattolico, il partito di Follini ha pensato bene di non sprecarlo, un patrimonio di rapporti così intenso e fruttusoso. Il capogruppo alla Camera dell?Udc, l?onorevole Luca Volontè, uno dei punti di riferimento sia per il mondo del non profit, in questa maggioranza, che per il comitato trasversale astensionista sui referendum procreativi, preferisce mantenere il riserbo su un?iniziativa che «quando, e se, la faremo, sarà seria e nient?affatto strumentale, ricca di proposte, progetti e, perché no, anche offerte di candidature. Per riconoscere un ruolo a chi ci ha anche criticato, ma con rispetto». Che non siano tutte rose e fiori, nel rapporto tra mondi del sociale e centrodestra lo dimostrano non solo le (durissime) prese di posizione del Forum del terzo settore su un Dpef che non presenta misure ?sociali?, anzi, ma le stesse parole della presidente del Forum delle associazioni familiari, Maria Grazia Santolini, uno dei nomi che più circolano – insieme a quello di Carlo Casini – come possibili candidati Udc: «Bif o quoziente familiare che sia, questo governo per le famiglie fa davvero poco. Sono cattolica e moderata, è vero, ma certi temi devono restare trasversali ai poli, chiunque li appoggi è benvenuto.La posizione di Prodi a favore dei Pacs? Voglio leggerla bene, prima di giudicare. Comunque per l?Unione ho un grande rispetto». Carlo Costalli, invece, che alle sirene della politica non ha alcuna voglia di cedere e si ricandiderà alla guida dell?Mcl, a fine anno, pur non nascondendo di essere «buon amico» di Casini e Follini, da un lato chiede «il massimo rispetto per l?autonomia dei nostri movimenti», e dall?altro esprime qualche dubbio anche sull?esperienza di Retinopera: «Se la Cei investe su questa rete, mi troverà sempre al suo fianco ma non voglio che diventi un modo per tirare la volata a qualcuno per fare politica insomma. I cattolici che lavorano nel sociale devono fare le loro proposte ma in assoluta autonomia, senza riproporre antiche sudditanze. Ecco perché mi piace molto la posizione di Pezzotta, che ci richiama sempre ai valori dell?autonomia, come forze sociali e come cattolici». Il presidente di Confcooperative, Luigi Marino sogna un?impossibile quadratura del cerchio: «Sono un proporzionalista convinto non perché voglio veder rinascere la Dc né perché tifo per un nuovo partito dei cattolici ma perché non capisco perché politici come Tabacci e Letta, ma anche Follini e Rutelli, non possano stare nello stesso partito visto che la pensano allo stesso modo Quelle che mi sono aliene e che impediscono a questo Paese di mettere in pratica la sussidiarietà come di tornare alla concertazione sono le ali estreme, Lega da una parte e Rifondazione dall?altra. è con loro che forze come le nostre non riescono a dialogare». Per ora, in autunno, subito dopo le primarie dell?Unione e una volta capito se nascerà o meno il partito unico dei moderati, magari con Casini come nuovo leader, l?Udc si prepara a dialogare con queste forze, specialmente quelle del non profit e del sociale. Considerato che con i cattolici l?Udc ci dialoga già tutti i giorni.


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