Non profit

Sorpresa 2008: il 5 per mille premia l’Aga Khan

Fisco/ L'ultimo "scherzo" della politica

di Gabriella Meroni

Fatevi in là, onlus pallide e malaticcie, arrivano le associazioni sportive: belle, muscolose e abbronzate rischiano di diventare le vere protagoniste di una misura fiscale nata per premiare gli enti solidaristici, ma che quest?anno beneficerà innanzitutto organizzazioni ben diverse.

Un?entrata pesante, quella dei 43.583 enti iscritti al registro che il Coni ha trasmesso all?amministrazione fiscale, e che quindi sono di diritto in corsa per il 5 per mille 2008. Pesante per i numeri (sono 10mila più delle onlus, il 56% del totale) e anche per i soggetti che si ritrovano tra le loro fila: piccole associazioni di paese, ma anche colossi economici, società for profit, palestre e addirittura s.p.a.

I contribuenti che volessero sostenere lo sport, infatti, potrebbero destinare il loro contributo allo Yacht Club Costa Smeralda, di proprietà dell?Aga Khan, decimo nella classifica di Forbes dei sovrani più ricchi del mondo, con un patrimonio personale valutato in un miliardo di dollari. Volete mettere la soddisfazione, magari per un modesto pensionato? Diventare donor di uno dei circoli più prestigiosi al mondo, la cui sede di 6mila metri quadrati domina la baia di Porto Cervo e conta sale banchetti, bar, ristorante, terrazza con piscina e un albergo da 1.200 euro a notte. Roba da ricchi.

Niente di strano: giuridicamente l?Yccs è un?associazione sportiva dilettantistica (numero di iscrizione al registro Coni: 18.404) riconosciuta come «senza fine di lucro» dalla Regione Sardegna (che, per inciso, ha da poco avuto in concessione una parte della struttura immobiliare, per un valore di 6 milioni di euro). Beneficiario del 5 per mille è anche il Pevero Golf Club, sempre di Porto Cervo, il cui biglietto d?ingresso costa 110 euro, e con lui altri 61 Golf Club, 37 Yacht Club, 294 palestre, 99 srl e addirittura 7 società per azioni.

Il Coni si difende affermando – e ha ragione – di non avere poteri di controllo sulla natura delle organizzazioni iscritte al registro, che vengono ammesse grazie ad una autocertificazione (sic!) convalidata dal Coni provinciale competente per territorio. La verifica dei requisiti per l?accesso al 5 per mille spetterà poi alla Guardia di Finanza.

«Siamo allo sbando», commenta Carlo Mazzini, il nostro esperto di 5 per mille. «Srl e spa non dovrebbero neppure essere presenti nell?elenco, e non si capisce come ci siano finite». Eh già, non si capisce proprio: le spa, per esempio (qualche nome? British American Tobacco, Metro Cash&Carry, Pastificio Mennucci) si ritrovano negli elenchi dell?Agenzia delle Entrate, ma non nel registro del Coni. Eppure, è stato il Coni a trasmettere l?elenco al fisco? cos?è successo nel frattempo?

«Può essere che ci sia stato qualche errore», prova a spiegare Maurizio Romano, responsabile dell?Area Territorio e promozione dello sport del Coni. «Magari si tratta di squadre chiamate con il nome dello sponsor, quindi si sono iscritte in quel modo. Non risultano nel motore di ricerca del registro Coni? È in fase di perfezionamento, c?è scritto sul sito?». Insomma, il solito pasticcio, tanto più che gli iscritti totali al registro del Coni sono 55.469, quelli trasmessi alle Entrate solo 43.583. Ma si sa, il perfezionamento…

Resta il fatto che il legislatore, scegliendo di premiare le associazioni sportive dilettantistiche, ha voluto estendere il 5 per mille a organizzazioni che sono sì senza fine di lucro (i proventi dell?attività commerciale che svolgono – perché possono svolgerla – devono essere reinvestiti in attività coerenti con gli obiettivi statutari) ma la cui attività prevalente non è di utilità sociale: «Da quest?anno, più della metà degli enti che concorrono al 5 per mille non ha natura solidaristica», chiosa Mazzini, «ma mutualistica, beneficia cioè innanzitutto i soci, e non terze persone». «Niente di male, per carità», conclude, «spero solo non si tratti di una scelta operata solo per garantirsi una fetta di consenso in vista delle elezioni».

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