Volontariato

Sordità infantile: le proposte dei genitori

di Andrea Cardoni

Una direttiva nazionale per il test di prevenzione per identificare la sordità dalla nascita. Questa una delle proposte presentate questa mattina alla Camera Deputati  il Comitato Genitori Familiari Disabili Uditivi: un test per identificare la sordità fin dalla nascita semplice, economico (13.32 €) e non invasivo. Ogni anno in Italia nascono circa 500-750 bambini ipoacustici e, purtroppo la sordità viene riscontrata dai genitori quando il bambino ha già uno o due anni. Si stima che un bambino sottoposto a diagnosi in ritardo abbia un costo sociale di 750 mila euro nell’arco della vita, contro i 17 mila di un bimbo che invece la diagnosi l’ha ottenuta in tempo. Secondo lo studio del Prof. Bubbico lo screening manca nelle regioni a più alta incidenza di sordità (Basilicata, Calabria e Sicilia: sono soltanto sette infatti le regioni che hanno adottato la normativa che rende obbligatorio lo screening. 
Di seguito l’intervista con Laura Brogelli, rappresentante del Comitato Genitori Familiari Disabili Uditivi.

Anche la Società Italiana di Otorinolaringoiatria, la Società Italiana di Audiologia e Foniatria hanno segnalato la loro preoccupazione per il testo del DDL in discussione alla Camera dei Deputati sul progetto di legge in materia. “Allo stato attuale la diagnosi precoce della sordità infantile e l’introduzione nella pratica clinica quotidiana delle possibilità attualmente disponibili di riabilitazione protesica nelle ipoacusie di ogni entità e fascia di età, attraverso l’uso di protesi acustiche o di impianti cocleari, ha ridotto la disabilità comunicativa conseguente alla sordità con la scomparsa del ricorso a metodiche comunicative alternative al linguaggio orale, ad eccezione di casi assolutamente rari” dicono i Professori Ordinari di Otorinolaringoiatria e di Audiologia. “Per questo motivo non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per il messaggio che traspare dal testo di legge che ci porta indietro di almeno 20 anni e mette sullo stesso piano LIS e  linguaggio orale rendendo poco significativi tutti gli sforzi e gli ottimi risultati ottenuti anche nel nostro paese con i programmi di individuazione, diagnosi e terapia neonatale delle sordità infantili”.

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