Soomaaliya onlus

“Di fronte agli sbarchi di clandestini in Sicilia e in Calabria, si sentono tante cose, ma io cerco di parlare con le persone per far loro capire che nessuno lascia volentieri il suo Paese, se lo fa è costretto. Anch?io sono arrivata in Italia per scappare da un regime che aveva incarcerato mio padre: quando c?è stata la possibilità di ottenere una borsa di studio, me ne sono andata”. A parlare è Kaha Mohamed Aden, da 18 anni vive nel nostro Paese, dove si è laureata e lavora, ed è una dei referenti dell?associazione Soomaaliya di Torino. L?associazione vuole che tra i somali che vivono in Occidente e quelli che ancora sono in Africa si mantenga un rapporto non limitato alle rimesse, ma fatto di una presenza fattiva.
L?idea di creare l?associazione venne allo zio di Kaha, Sheikh Mohamed Aden, dopo aver conosciuto una comunità di connazionali di una fattoria a qualche chilometro da Marka, cui il proprietario aveva donato la terra. Oggi le 200 famiglie combattono tutti i giorni per difendere la fattoria che è stata spogliata di tutto. L?associazione sta portando loro degli attrezzi per lavorare i campi e degli apparecchi per la potabilizzazione dell?acqua e ha contribuito alla costruzione di una scuola. «Il progetto l?abbiamo chiamato Alef che nella nostra lingua è la lettera A perché vogliamo che l?alfabeto si completi con altre iniziative», racconta Kaha.
La cacciata del dittatore Siad Barre ha aggravato la guerra tra clan e oggi la situazione è precaria. «La Somalia è il luogo dei signori della guerra, chi ha soldi per assoldare mercenari occupa i territori e chi ci vive o subisce il nuovo padrone o se ne va. Per questo intendiamo sensibilizzare prima di tutto i nostri connazionali a pensare alla Somalia in maniera progettuale».

Carmen Morrone

Associazione Soomaaliya onlus
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soomaaliya@hotmail.com
Fondata nel 2001
Presidente:
Sheikh Mohamed Aden
Scopo: sviluppo e interculturalità