Comitato editoriale

Sono stati 10.200 i malati di tumore assistiti nel 2016

Presentato il Bilancio di Missione Ant. La presidente Raffaella Pannuti nel commentare i risultati raggiunti ha ricordato i riconoscimenti ottenuti per il lavoro della Fondazione come il protocollo siglato con il ministero della Salute sui temi della legge 38 sul dolore

di Redazione

In occasione della presentazione del Bilancio di Missione Ant 2016, Raffaella Pannuti presidente di Fondazione Ant ha commentato i risultati raggiunti nell’anno: «Il 2016 ha visto importanti riconoscimenti per il lavoro di Fondazione Ant: da un lato il protocollo d’intesa non oneroso siglato con il ministero della Salute sui temi della Legge 38 sul dolore, dall’altro la ricerca di Human Foundation che certifica il valore sociale prodotto da Ant. Proprio quest’ultima ha stabilito che per ogni euro donato alla Fondazione, il valore generato da Ant a beneficio della società è pari al doppio: una conferma di quel percorso all’insegna della trasparenza e della qualità che ci vede impegnati da anni nella difesa della dignità della vita, portando assistenza specialistica e personalizzata nelle case dei malati di tumore e diffondendo la cultura della prevenzione oncologica e dei corretti stili di vita». Inoltre, ha aggiunto: «Pensando al 2016, non possiamo dimenticare la nuova sede inaugurata a Pieve di Cento, un luogo che vogliamo dedicare alla prevenzione, reso possibile da un generoso lascito e dal sostegno di realtà pubbliche e private che hanno contribuito alla ristrutturazione dell’immobile e al suo ripristino dopo il terremoto del 2012».

Il 2016 è stato per Ant un anno positivo, che ha visto il bilancio economico chiudersi molto vicino al pareggio (- 22.951 euro) dopo l’anno 2015 caratterizzato da un deciso segno negativo (- 2.760.820). Un recupero che si deve all’exploit del 5×1000 relativo all’anno fiscale 2014 (e accreditato dallo Stato nel corso del 2016) che ha visto Ant crescere di quasi un milione di euro in termini di valore (da 2.502.206 euro a 3.410.718 euro) e di quasi 10.000 preferenze (112.676 contro le 102.536 dell’anno prima) in un contesto di generale calo delle scelte. Grandissimo impulso alla raccolta fondi è arrivato anche da lasciti e donazioni del valore di 1.916.024 nel 2016 (circa 1.100.000 euro in più rispetto all’anno precedente) un segno della grande fiducia che i donatori ripongono in Ant. Non va oltre il 15% invece, il contributo del settore pubblico e si registra anzi un piccolo calo nelle convenzioni strette con le Asl: da 3426.529 nel 2015, si passa a 3.299.009 nel 2016.

«Nonostante l’attenzione del ministero alle cure palliative e all’assistenza domiciliare, continuiamo a vedere una disparità di cure erogate dalle diverse Regioni e a volte disparità tra province a causa di modelli di assistenza differenti, scelti dalle Asl e nonostante l’emanazione recentissima dei Lea (i livelli minimi di assistenza che ogni Regione deve rispettare)» ha commentato Pannuti. «Nel corso del 2016 abbiamo dovuto assistere impotenti e amareggiati alla perdita delle convenzioni su Potenza e su Brindisi, e quindi al disconoscimento da parte della Sanità Pubblica del valore del nostro modello assistenziale, sostituito da altri progetti. La società civile, che negli anni l’aveva voluto e che ci aveva creduto, ha però continuato a sostenerci. Soprattutto in provincia di Potenza e in parte a Brindisi, con le poche risorse rimaste, continuiamo a garantire l’assistenza alle famiglie che, nonostante tutto, si rivolgono a noi».

Dal punto di vista dei costi, dei 22.883.724 euro che Ant ha speso nel 2016, l’81% è stato investito nelle attività istituzionali di assistenza, prevenzione, formazione e di gestione delle sedi.

Assistenza
Sono complessivamente 10.218 i malati di tumore a cui Fondazione Ant ha potuto offrire, nel solo 2016, cure specialistiche, gratuite e di livello ospedaliero tra le pareti di casa. La onlus può contare oggi su 228 medici, 96 infermieri e 30 psicologi che garantiscono assistenza a casa di 3.408 malati oncologici ogni giorno, offrendo nel contempo sostegno psicologico al paziente e ai suoi familiari, supporto e formazione ai caregiver, aiuto nella gestione delle emergenze e della routine quotidiana tra medicazioni, esami specialistici e terapia nutrizionale a domicilio. Il tutto per un totale di oltre 1.200.000 giornate di cura erogate in un solo anno e quasi 120mila persone malate di tumore assistite dal 1985 a oggi.

La regione con il maggior numero di assistiti nel corso del 2016 è stata la Puglia (3.632 persone hanno ricevuto assistenza), dove Ant è presente da circa trent’anni con 6 équipe e 80 operatori. Cresce l’impegno tra Napoli e Caserta, dove la richiesta è altissima e gli assistiti hanno registrato un +7% rispetto all’anno precedente. La Puglia, insieme alla Campania, sono anche le regioni in cui è stata più alta la percentuale (il 90%) di pazienti che hanno scelto di passare – e hanno potuto farlo – gli ultimi giorni a casa.
Nella sola provincia di Bologna, dove Ant ha avviato la sua prima esperienza di assistenza domiciliare nel 1985, sono stati oltre 3.100 gli assistiti nel 2016 (quasi il 60% dei quali in convenzione con la ASL), per una media di 1.300 al giorno, grazie a uno staff sanitario composto da 34 medici, 24 infermieri e 8 psicologi.

Tra i traguardi conseguiti del 2016 è da segnalare anche l’avvio, grazie a un intenso impegno nella raccolta fondi, di una équipe sanitaria anche a Perugia, in risposta a una precisa necessità espressa sul territorio: in poco meno di un anno gli assistiti sono stati 30, per una media di 6 al giorno.

Tanti i servizi che Ant garantisce a domicilio, a seconda delle risorse territoriali: dal servizio di igiene alla persona al servizio di trasporto per trattamenti in day-hospital fino alla biblioteca o ai pasti a domicilio. Va poi evidenziato il PICC, ossia l’inserimento chirurgico, a domicilio, di cateteri venosi centrali che favoriscono la somministrazione ripetuta o prolungata di farmaci o di nutrizione: nel solo 2016 gli interventi di inserimento del PICC a casa dei pazienti sono stati 348 in 10 città italiane.
Un ruolo di primo piano nell’attività di assistenza domiciliare di ANT è poi quello degli psicologi e psico-oncologi inseriti in équipe e che, nel solo 2016, hanno seguito quasi 2700 persone tra pazienti (1.231), familiari durante il periodo della malattia (964) e familiari nel momento dell’elaborazione del lutto (470).

Prevenzione
Intensa, come sempre dal 2004 a oggi, l’attività di Ant nell’ambito della prevenzione oncologica, che ha portato a offrire complessivamente 148.288 visite gratuite in 78 province italiane (22.706 nel solo 2016) con i Progetti Melanoma, Tiroide, Mammella, Ginecologia, Cavo Orale, Nutrizione.

Entrando nel dettaglio del 2016, sono oltre 15.600 le visite dermatologiche offerte da Ant nel corso dell’anno per l’individuazione del melanoma per cui la diagnosi precoce è particolarmente importante. Oltre 5.000 invece i controlli ecografici offerti nell’ambito del Progetto Tiroide: la diagnosi precoce di un eventuale nodulo tiroideo consente al paziente di intervenire, nel modo più adeguato e tempestivo possibile, con ulteriori indagini laboratoristiche, strumentali e bioptiche.

Particolare attenzione è posta al tema dei tumori femminili. Con il Progetto Ginecologia, nato nel 2009, Ant offre gratuitamente visita ginecologica, PAP test, ecografia trans-vaginale e/o trans-addominale: 515 sono state le donne coinvolte nel progetto a Bologna nel 2016. Parallelamente si è sviluppato il Progetto Mammella per la diagnosi precoce delle neoplasie mammarie – a tutt’oggi la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile – che nel 2016 ha consentito a 1.230 donne di sottoporsi a controlli mirati in base all’età. Per le donne under 45 sono disponibili infatti visita, ecografia mammaria integrata da indagine DOBI; per le donne over 45 sono a disposizione visita, mammografia digitale ed ecografia mammaria.

Con il Progetto Cavo Orale, avviato per il momento solo a Bologna, sono stati offerti nel 2016 109 controlli clinici approfonditi dall’utilizzo di un moderno strumento, il VELscope VX, che permette di evidenziare, in modo non invasivo e in fase precoce, le lesioni sospette.

Infine, è proseguito anche nel 2016 il percorso del Progetto Nutrizione dedicato alla corretta alimentazione come efficace strumento di prevenzione primaria. Il progetto, mirato a migliorare le abitudini alimentari della cittadinanza, è articolato in due parti: da un lato incontri divulgativi dedicati alla corretta alimentazione come prevenzione delle malattie degenerative; dall’altro visite gratuite di prevenzione nutrizionale e terapia delle malattie del benessere, condotte da un nutrizionista Ant (186 le visite offerte nel 2016).

Le campagne di prevenzione si attuano negli ambulatori Ant a Bologna, Brescia, Pesaro e Porto Sant’Elpidio, presso strutture sanitarie messe gratuitamente a disposizione della Fondazione da soggetti terzi, e all’interno dell’Ambulatorio Mobile – Bus della Prevenzione Ant. Il mezzo, dotato di strumentazione diagnostica all’avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) consente di realizzare anche nelle zone meno servite del territorio nazionale i progetti di prevenzione della Fondazione.
Le visite sono effettuate da specialisti della Fondazione e sono offerte gratuitamente. Questo è possibile grazie alla disponibilità di risorse economiche reperite sul territorio, derivanti dalle donazioni di privati cittadini, aziende e istituzioni.

Formazione
Ant è fortemente impegnata nella formazione, sia rivolta al personale sanitario proprio o esterno, nell’ottica di garantirne gli alti standard qualitativi, sia rivolta alla cittadinanza, con l’obiettivo di sensibilizzare sui temi della prevenzione oncologica primaria, della solidarietà e del volontariato.
Nel corso del 2016 il Dipartimento di Formazione della Fondazione ha organizzato 25 eventi ECM di formazione per il personale sanitario che ha visto la partecipazione di oltre 1.100 operatori. Sono stati attivati 25 percorsi di formazione sul campo per professionisti sanitari Ant, 17 tirocini professionalizzanti e 8 stage. Numerosissime le attività nelle scuole, con 460 ore in 96 scuole dedicate ad attività di sensibilizzazione e approfondimento di temi come la prevenzione o la gestione psicologica e relazionale delle situazioni di crisi, con particolare attenzione a quelle circostanze che implicano il confronto con un evento di perdita. Tante le attività di formazione destinate ai volontari oltre ai corsi pensati ad hoc per i caregiver.

Ricerca
La qualità dell’assistenza Ant – certificata UNI EN ISO 9001:2008 da Globe srl – passa anche per la ricerca clinica in ambito oncologico e in cure palliative, allo scopo di migliorare costantemente il livello delle prestazioni rivolte ai malati. Sono 18 i progetti di ricerca avviati nel corso del 2016. Due i progetti europei approvati: SPAC, pensato per aumentare l’integrazione delle persone affette da tumore nella vita sociale e professionale, rafforzando le competenze di chi a loro si rapporta; ORION dedicato all’integrazione dei principi della ricerca e dell’innovazione responsabile “open” nelle politiche dei finanziatori e nelle pratiche e processi di organizzazione delle attività condotte dagli enti di ricerca. Una particolare attenzione all’utilizzo delle nuove tecnologie al servizio della sanità è poi dimostrata da Look of Life, progetto di realtà virtuale ideato da Fondazione ANT e dall’associazione culturale Menomale con il Centro di Ricerca HIT – Human Inspired Tecnology Research Centre dell’Università di Padova e il partner multimediale Deye VR. Lo studio, avviato nel 2016, ha lo scopo di valutare l’esito clinico e l’utilizzo a domicilio di una tecnologia innovativa con i visori Gear Vr che permettono la fruizione di video immersivi a 360°.

Volontari
Fondamentale il contributo dei volontari – 2.147 iscritti al Registro Ant – che anche nel 2016 hanno sostenuto la Fondazione mettendo a disposizione con generosità tempo, creatività, competenze. A loro, suddivisi in 121 delegazioni in tutta Italia, spettano importanti compiti di raccolta fondi, logistica, ideazione di eventi a sostegno delle attività della Fondazione e la gestione dei 59 Punti di Ascolto e Aggregazione distribuiti sul territorio. Nel 2016, inoltre, Ant ha potuto accogliere 30 volontari del Servizio Civile attivi in 13 sedi.