Salute

Sono gli stati i veri colpevoli

Leonardo Palombi, direttore del progetto Dream - Drug resource enhancement against Aids and malnutrition: «Mancano buone amministrazioni»

di Redazione

Vita: Le case farmaceutiche sono ancora soggette a critiche. Lei che opinione ha?
Leonardo Palombi: Si continua a sostenere che le malattie neglette siano orfane di farmaci. Ma non è vero. Nella lotta all?Aids, la Boehringer dona la Nevirapina, mentre in molti paesi africani la Glaxo vende a prezzi molto competitivi due farmaci essenziali di prima linea, l?Azt e il 3TC. Il problema non è il costo dei farmaci, il cui calo del resto non è soltanto dovuto all?introduzione sul mercato dei generici, ma anche dall?abbassamento dei costi dei prodotti brand. Il Duovir della Glaxo e la sua versione generica prodotto dall?azienda indiana Cipla hanno lo stesso prezzo.

Vita: Vale lo stesso discorso per i farmaci di seconda linea?
Palombi: Qui arriviamo al paradosso. La Roche distribuisce il Nelfinavir intorno a 500 dollari annui per paziente mentre la Cipla vende lo stesso farmaco in versione generica a 1.800 dollari l?anno per paziente.

Vita: Come si spiega?
Palombi: Probabilmente si tratta di un farmaco difficile da sintetizzare. Ad ogni modo, questo esempio dimostra che non si può dividere il mondo tra buoni e cattivi. Anche chi produce generici è alla ricerca di profitti…

Vita: Intanto il numero di malati nel continente africano è in crescita spaventosa. Di chi la colpa?
Palombi: Molti pensano che, oltre al costo dei farmaci, il fenomeno sia dovuto a una mancanza di risorse finanziarie quando invece in ballo sono le capacità di gestione pubblica da parte dei governi africani. Un paese come il Malawi, abituato a gestire un budget anti Aids pari a 30 – 40 milioni di dollari l?anno, si è ritrovato con 400 milioni di dollari. Ora, in Malawi i medici scarseggiano, così come le infermiere, per non parlare delle strutture sanitarie. Le dirò di più. La Abbott distribuisce il Kaletra a 500 dollari annui per paziente laddove è possibile registrarlo. Ora, ci sono paesi africani in cui non si riesce a registrarlo per uso pubblico. Vuoi per lungaggini burocratiche, vuoi per la reticenza dei governi a introdurre farmaci leggermente più costosi rispetto ai generici. Eppure si sa che quando esiste un mercato, i prezzi scendono drasticamente. Sant?Egidio ne ha la prova con la diagnostica. All?inizio del nostro intervento in Zambia, ogni singola analisi sulla carica virale costava più di 50 euro. Grazie a un accordo con la Bayer, il numero di analisi si è moltiplicato al punto tale che oggi il costo è sceso attorno agli 8 – 10 euro.

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