Mondo
“Sono arrivati gli sciacalli”
La denuncia di Edo Patriarca, ex responsabile Forum terzo settore, sfollato dalla sua casa di Carpi
“Non c’è dubbio: questo sarà ricordato come il terremoto dei capannoni. Sono un simbolo che contraddistingue questa sciagura dalle altre: oltre a perdere la casa, centinaia di persone hanno perso anche il lavoro”. Edoardo Patriarca, 54 anni, una vita nell’Agesci (di cui è stato presidente fino al 2003), ex portavoce del Forum del terzo settore e attuale consigliere del Cnel, Consiglio nazionale economia e lavoro, sa bene di cosa sta parlando: da martedì 28 maggio 2012 è anche lui un terremotato.
“Dopo le prime forti scosse del mattino ho dovuto abbandonare di corsa la mia casa in centro a Carpi, e scappare nelle montagne del reggiano, dove con la mia famiglia sono ospite dalla suocera”, racconta Patriarca. La parte centrale di Carpi, che non ha avuto danni ingenti per le case ma ha decine di edifici, tra chiese e luoghi storici, seriamente danneggiati, è ora vuota, “le famiglie sono andate in campagna, in collina oppure dormono in macchina e affollano i parchi cittadini con le tende”, spiega l’ex presidente Agesci.
“Io non penso di tornare in zona prima del fine settimana, anche se sono preoccupato per le notizie che arrivano, che aggiungono tristezza all’attuale dolore”. A cosa si riferisce? “Sia vigili che cittadini hanno segnalato che ci sono varie persone ‘strane’ che girano per il paese, con la pettorina finta della Protezione civile o un auto ambigua: uno di questi sciacalli è già stato catturato, per fortuna”, risponde Patriarca.
Nonostante molte zone siano transennate, la macchina dei soccorsi ha fatto sapere che i cittadini sfollati potrebbero rientrare in casa un attimo per vedere la situazione, “ma lo fai a tuo rischio e pericolo”, avverte il carpigiano. “Nel frattempo, chi è stato più fortunato è all’opera, in un clima di solidarietà ammirevole”, conclude con orgoglio Patriarca, “gli emiliani sono un popolo duro, che rimane in piedi e lotta”.
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