Welfare

Sono 80 i bambini in carcere. Dieci in più dello scorso anno

di Redazione

Punizione o prevenzione dell’autolesionismo?
La notte del 23 febbraio 2010 nel carcere di Padova si è suicidato un ragazzo tunisino, Walid Aloui. Ecco la testimonianza di Maurizio Mazzi, presidente dell’associazione La Fraternità: «Aloui questa estate ha partecipato al “gruppo incontri” con una psicologa e due volontari, all’interno del “progetto affettività” che la nostra associazione realizza da anni, con una bella e motivata presenza seppur esprimendo momenti di profonda sofferenza (la morte della compagna incinta). Dal 12 novembre era stato inserito nella lista per il gruppo d’autunno ma poiché ha fatto un gesto autolesionista (non il primo della sua vita) è stato punito con il divieto di parteciparvi (?). Poi sono arrivati i definitivi e il trasferimento nel carcere di Padova, le lettera di disperazione ai compagni e l’ultima arrivata dopo un’ora dalla notizia della sua morte. Cronaca di una morte annunciata».

Famiglie: il modello svizzero
Chi è stato in carcere in Svizzera ha sperimentato come si investa molto sulle famiglie, anche su quelle dei detenuti. Lo testimonia un detenuto, Pietro Pollizzi: «Sono stato detenuto in Svizzera, e lì ai detenuti veniva data la possibilità di incontrarsi coi famigliari in luoghi appartati, in cui consumare un pasto e stare alcune ore in intimità. Questo regime riguarda i primi tempi di detenzione. Per chi deve rimanere in carcere a lungo, una volta ogni due mesi c’è la possibilità di fare colloqui della durata di un giorno, in una casetta appartata all’interno dell’area dell’istituto di pena, che permette il controllo da parte degli agenti e la privacy delle persone che la occupano».

Esistono carceri a misura di bambino?
Sono anni che si dice che «nessun bambino deve più varcare la soglia di un carcere», pare che siano tutti d’accordo, ma intanto non ci sono mai stati così tanti bambini “incarcerati”: 80, dieci in più dell’anno scorso. L’unica esperienza significativa è quella dell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri con figli fino a tre anni di Milano. Sempre di carcere si tratta, ma almeno possiamo parlare di carceri “a misura di bambino”, prive di sbarre, con un giardino, una ludoteca e altri spazi accoglienti.

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