Giovani e Lavoro
Scuola troppo lontana dal mondo del lavoro. Ecco come accorciare le distanze
Da un sondaggio Legacoop-Ipsos emerge una critica forte al sistema scolastico da parte degli italiani. Soprattutto a causa dei «programmi di studio troppo teorici se non obsoleti»; le dotazioni tecnologiche inadeguate, le differenze qualitative tra Nord e Sud. «La prima funzione dell’istruzione pubblica è quella di fornire una base culturale per crescere come persone e come cittadini, ma per esprimere al meglio il proprio diritto di cittadinanza è importante che ognuno possa sviluppare competenze che consentano di lavorare», commenta il Presidente di Legacoop, Simone Gamberini
«La prima funzione dell’istruzione pubblica è quella di fornire una base culturale per crescere come persone e come cittadini, ma per esprimere al meglio il proprio diritto di cittadinanza è importante che ognuno possa sviluppare competenze che consentano di lavorare».
Con queste parole il Presidente di Legacoop, Simone Gamberini, commenta il report “FragilItalia – Il sistema scolastico italiano”, condotto attraverso un sondaggio elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos. Dal documento emerge infatti come «per gli italiani la scuola è appena sufficiente e lontana dal mondo del lavoro».
Le critiche
Le critiche che emergono sono rivolte principalmente ai programmi di studio troppo teorici se non obsoleti, la scarsa motivazione e preparazione dei docenti verso questi stessi temi, le dotazioni tecnologiche inadeguate, le differenze qualitative tra Nord e Sud.
Le priorità
«Le famiglie identificano in modo chiaro alcune priorità nei programmi orientati alla conoscenza e padronanza dei contenuti dell’industria del digitale (informatica e comunicazione), nelle materie che sviluppano competenze “green” (ambiente, sostenibilità, efficienza energetica) e favoriscono l’apertura verso l’estero e le lingue», sottolinea Gamberini.
Puntare su transizione verde e digitale
«Riteniamo che questi temi debbano essere messi al centro delle decisioni strategiche per la gestione dei fondi del Pnrr, investendo in modo coerente e mirato le risorse perché nessuna energia di questo paese possa essere sprecata o dispersa, intraprendendo anche un’azione più coraggiosa e ambiziosa, in linea con il Green Comp dell’Unione Europea, per favorire l’acquisizione di nuove competenze riferite alla transizione verde e digitale, che sappiano rispondere al bisogno immediato di nuove professionalità qualificate da immettere nel mondo del lavoro».
La valutazione media complessiva del sistema scolastico italiano si attesta ad un valore di poco superiore alla sufficienza (voto 6,3), con variazioni significative tra i diversi livelli di istruzione. Il voto più alto va all’Università (6,7) seguita a ruota dalla scuola dell’infanzia (6,5). Al terzo posto le scuole elementari (6,4), seguite dagli asili nido (6,3) e dalle scuole superiori (6,2). Il voto più basso, un 6, va alle scuole medie.
Proprio la posizione in fondo alla classifica dell’istruzione media e superiore evidenzia quanto le criticità siano strettamente legate all’importante e delicato tema del rapporto tra scuola e lavoro; un tema che riguarda direttamente anche Legacoop, che rappresenta alcune tra le principali realtà economiche e del mondo del lavoro italiane, con un’attenzione particolare verso le imprese giovani e innovative.
Per raggiungere questo obiettivo, «è necessario tenere assieme in modo efficiente il flusso interconnesso di istruzione, formazione, alta formazione e lavoro: una filiera della quale i cittadini denunciano il malfunzionamento attuale, ma esprimono anche alcune possibili soluzioni, come l’attenzione per i temi del futuro quali la sostenibilità e la dimensione europea, che vanno sostenute per migliorarla».
I percorsi formativi che offrono maggiori opportunità
L’indagine contiene anche un focus sui percorsi formativi che offrono maggiori opportunità e sui rapporti tra scuola e lavoro. Secondo gli italiani, i percorsi formativi che offrono maggiori opportunità di ingresso nel mondo del lavoro sono l’informatica e le telecomunicazioni (39%), seguite, a pari merito, con il 28%, dal percorso sanitario e dal percorso elettronica ed elettrotecnica, e, con il 26%, dal percorso meccanica, meccatronica ed energia. Fanalino di coda gli indirizzi artistico e musicale, umanistico ed educativo.
Per migliorare la capacità di favorire l’ingresso nel mondo del lavoro, gli intervistati indicano, per la scuola superiore, l’opportunità di attivare gli scambi culturali con le scuole dell’UE (68%), prevedere corsi specifici per l’accesso al lavoro (68%), presentazioni aziendali all’interno degli istituti scolastici (57%); per l’università, la possibilità di svolgere un periodo di studio all’estero (54%), di usufruire di presentazioni aziendali all’interno degli atenei (47%), di svolgere un tirocinio obbligatorio (46%).
Foto in apertura, Designecologist by Unsplash
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.