Famiglia

Sondaggi: dopo l’11 settembre italiani meno individualisti

Sondaggio Abacus-Legambiente

di Redazione

Piu’ legati al proprio Paese (+7%) e all’ Europa (+5%), meno individualisti (-13%). Ecco come sono cambiati gli italiani un anno dopo l’ 11 settembre, secondo un sondaggio realizzato da Abacus e Legambiente. La ricerca ”Gli italiani e la civicness”, spiega Legambiente, ”si pone l’ obiettivo di fornire una sorta di ‘barometro del senso civico’, rivelando che i cittadini del Belpaese, a un anno dall’ 11 settembre, da individualisti sfrenati, si stanno timidamente incamminando verso un maggiore senso della cosa collettiva”. Il sondaggio pone a confronto le risposte date dagli italiani, ad un anno di distanza, alla stessa serie di domande. In questo breve periodo, segnato pero’ da eventi epocali, lo scostamento dei valori e’ sottile ma significativo. Aumenta sensibilmente la percezione del proprio territorio inteso come luogo di appartenenza sociale e culturale: in media il 7% in piu’ degli intervistati si e’ dichiarato legato da legami forti col proprio territorio. ”Dopo l’ 11 settembre – spiega Ermete Realacci, presidente di Legambiente – di fronte a un mondo piu’ difficile da capire, ci si vuole sentire un po’ piu’ vicini gli uni agli altri, scoprendo le comuni radici, aprendosi alle relazioni, e stringendo nuove e piu’ forti solidarieta’. E’ il glocal che avanza, il senso di appartenenza territoriale e l’ intensificazione delle relazioni di vicinato coi cugini Europei. Si scopre, cioe’, l’ importanza delle reti relazionali che il territorio puo’ offrire. Un dato rassicurante per la tenuta del tessuto sociale”. Un altro sondaggio analizza l’ andamento della solidarieta’ in Italia all’ indomani dell’ 11 settembre. E’ l’ indagine Focsiv (Volontari nel mondo) relativa al 2001. Ne emerge che il 45% degli italiani dichiara di avere fatto una donazione per una causa di solidarieta’ nell’ ultimo anno; tre i campi a cui sono state indirizzate le maggiori offerte di denaro e beni: la ricerca medica (37%), le vittime delle guerre (35%), gli aiuti umanitari d’ emergenza (27%); la lotta contro la fame nel mondo, l’ aiuto ai Paesi poveri (18%) e la poverta’ in Italia (17%).


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