Mondo

Somalia: un voto storico

Eletto il primo Presidente del Paese africano privo di un capo di Stato dal 1991

di Joshua Massarenti

Era dal 1991 che la Somalia, sprofondata negli anni ’90 in una guerrra civile che ha devastato tutte le infrastrutture, comprese quelle istituzionali, non aveva più votato un Presidente, Da ieri, è cosa fatta dopo che i 275 parlamentari somali hanno eletto Abdullai Yusuf Ahmed, presidente dello Stato regionale del Puntland (nordest), alla guida del Paese. Abdullai Yusuf, 70 anni, è stato eletto al terzo turno con 189 voti contro i 79 raccolti dal suo ultimo concorrente, l’ex ministro delle finanze Abdullahi Ahmed Adow. Comandante dell’esercito nazionale del fronte sud durannte la guerra contro l’Etiopia (19777-78), Abdullai Yusuf è stato costretto nel ’78 a qualche mese di esilio in seguito al suo tentativo di colpo di Stato (fallito) contro il presidente Siad Barre. Di ritorno nel suo Paese, ha passato sei anni (1985-1991) in carcere per essersi opposto all’annessione di due distretti del Puntland alla Somalia. La curiosità che questo voto ha sollevato è il luogo in cui si è svolto: in uno stadio di basket del complesso sportivo nazionale di Nairobi, in Kenya. Una stranezza che ha persino spinto il presidente del Parlamento somalo Sharif Hassan Aden, eletto il 15 settembre scorso sempre a Nairobi, a chiamare “la comunità internazionale a riconescere il risultato di questa riunione”. L’elezione è stata organizzata nella capitale keniota in quanto Mogadiscio, capitale della Somalia, non è stata ritenuta luogo sufficientemente sicuro per garantire il buon esito di questa elezione. Ad ogni modo, la vittoria di Abdullai Yussuf è il risultato di oltre due anni di negoziati difficili che, a differenza di quelli che li hanno preceduti, hanno saputo riunirer i principali capi di guerra che si sono suddivisi il territorio somalo. Questo grazie all’enorme sforzo intrapreso dall’Igad (l’autorità regionale intergovernativa di sviluppo), che comprende i Paesi della regione (Djibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Uganda e Sudan) e dal Forum dei partner dell’Igad (Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Norvegia, Giappone e Unione Europea). Sul piano della spartizione dei poteri, le figure di Presidente e di Primo ministro (designato entro breve da Abdullai Yussuf) provengono da due principali clan somali che hanno partecipato alla conferenza di Nairobi, ovvero gli Hawayi e i Darod. Gli altri clan possono già contare sulle poltrone istituzionali seguenti: presidenza del Parlamento (Digil-Mirifle), prima vice presidenza (Alleanza delle minoranze) e seconda vice presidenza (Dir).


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