Cultura

Somalia: ucciso giornalista

Un giornalista svedese e' stato ucciso da colpi d'arma da fuoco durante una manifestazione a Mogadiscio, in Somalia

di Redazione

Lo riferiscono fonti locali, senza fornire ulteriori dettagli. I manifestanti erano scesi in piazza per denunciare presunte ingerenze del governo etiope negli affari interni somali. Secondo quanto riferito, il cittadino svedese, Martin Adler, e’ un operatore dell’emittente televisiva britannica Channel 4, a Mogadiscio per riprendere una manifestazione, organizzata dalle Corti islamiche, contro l’invio di un contingente di peacekeeping dell’Ua. Questione al centro di una disputa con il governo somalo che e’ stata stralciata dall’accordo in sette punti sottoscritto ieri a Khartoum tra le parti e che verra’ discussa il prossimo 15 luglio. L’uomo e’ stato raggiunto al petto da alcuni colpi d’arma da fuoco, inutile il trasferimento in ospedale. Subito dopo e’ scoppiato il panico tra la folla. L’episodio e’ stato duramente condannato dal presidente dell’Unione delle Corti islamiche, lo sceicco Sharif Ahmed. ”Condanniamo l’accaduto e non accetteremo che la nostra immagine venga peggiorata in questo modo – ha dichiarato il leader moderato dell’organizzazione – Indagheremo e troveremo il criminale che ha commesso questo atto orribile”. Durante la manifestazione sono state bruciate anche bandiere dell’Etiopia, Paese accusato di ingerenze nella vita pubblica somala e di sostenere il presidente Abdullahi Yusuf. In realta’ il contingente Ua che ad ogni probabilita’ sara’ inviato nel Paese per garantire l’ordine dovrebbe essere composto da truppe ugandesi e sudanesi e non da peacekeeper provenienti dai ‘frontline states’, Paesi limitrofi come l’Etiopia. La loro presenza creerebbe ulteriori tensioni.

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