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Somalia: parla una delle consorelle della suora uccisa

Suor Marzia, una delle tre consorelle delle religiosa uccisa in Somalia, ha raccontato l'accaduto ai responsabili dell'associazione che gestisce l'ospedale di Mogadiscio, Sos Villaggi dei bambini.

di Emanuela Citterio

In Somalia erano rimaste solo quattro religiose: oltre alla suora uccisa, Suor Leonella, lavoravano notte e giorno nell’ospedale SOS Villaggi dei Bambini anche suor Marzia, suor Annalisa e suor GiannaIrene, che ora si trovano a Nairobi.
I responsabili di SOS Italia Villaggi dei Bambini hanno parlato con Suor Marzia. 68 anni, originaria della Sardegna e da 39 anni in Somalia.

Ecco il testo dell’intervista:

?Ci puo? raccontare cosa e? successo??

?Erano le 12.30, Suor Leonella aveva finito il corso alla Scuola Infermieri SOS presso l?ospedale, per cui stava uscendo e dirigendosi al Villaggio SOS dalla parte opposta della strada. Ci sono sempre cinque guardie del corpo: due al cancello dell?Ospedale SOS, due al cancello del Villaggio SOS e una che attraversa la strada con una di noi suore quando ci spostiamo. A 4 metri dal cancello dell?ospedale SOS due persone armate e nascoste hanno sparato contemporaneamente a Suor Leonella e alla guardia del corpo che la stava scortando. Suor Leonella è stata raggiunta da 7 colpi di arma da fuoco: una al cuore, altri nell?addome, un colpo ? letale – ha reciso l?arteria; Suor Leonella infatti e? morta dissanguata. La guardia del corpo e? spirata 20 minuti prima di Suor Leonella, era un giovane padre di famiglia. Quando Suor Leonella e? spirata ha ripetuto per ben tre volte ?Perdono, perdono, perdono?, e? andata via in pace, cosciente. In pochi minuti l?ospedale si ?e riempito di persone, tutti volevano sapere come stava Suor Leonella. Quando mi sono affacciata fuori dall?ospedale ho visto la strada piena piena di gente. Tutti erano in silenzio, con gli occhi bassi. Mi sono commossa e sono scoppiata in lacrime. Tutti loro erano li? per dimostrare l?amore che avevano per Suor Leonella, per salutarla per l?ultima volta. Suor Leonella ha amato la Somalia e la Somalia ha amato molto Suor Leonella?.

?Non avete presagito niente nei giorni precedenti all?uccisione di Suor Leonella??

?Assolutamente no. Noi siamo sempre state aiutate e protette dalla popolazione di Mogadiscio. Ogni tanto, quando c?erano dei periodi turbolenti, arrivavano delle persone del posto e ci avvertivano di abbandonare le attivita?, in cinque minuti eravamo gia? lontano. Oppure, in altre situazioni di crisi, ci dicevano di stare tranquille, che non c?erano dei rischi reali per noi. Ma questa volta la situazione e? stata cosi? fulminea, repentina, si e? palesata in modo cosi? cruento che non abbiamo potuto reagire. Dobbiamo tener presente che la situazione in Somalia e? sempre fuori dall?ordinario, a rischio, chi accetta di vivere in questo paese accetta di operare in sua situazione estremamente pericolosa. Ma noi siamo delle missionarie, la cui ragione di vita e? quella di servire i poveri a costo della nostra vita, non abbandoniamo la gente che ha bisogno perche? ci sono delle difficolta?. Per sedici anni siamo riuscite a dare un lumicino di speranza a persone che non hanno niente e che non hanno alternative. L?ospedale SOS Villaggi dei Bambini a Mogadiscio e? l?unica opzione per centinaia di persone povere e bisognose. E proprio il bisogno della gente che ci da? speranza, sostegno e voglia di continuare?.

?Suor Marzia, e? vero che anche lei in passato e? stata vittima di un atto di violenza in Somalia??

?Si?, alcuni anni fa sono stata rapita da una banda armata, ma e? stata proprio la gente del posto a farmi liberare, soprattutto le donne. Le persone a Mogadiscio, con cui noi volontarie abbiamo sempre condiviso la nostra vita, hanno reagito al mio rapimento con tale veemenza, furore e una volonta? ferrea nel volersi ribellare a tale sopruso, che persino i rapitori si sono spaventati di questa sommossa di piazza e mi hanno liberata. La gente e? stata una forza incredibile. Per questo mi sento di dire che il bene non e? perso, nonostante questo dramma, che qualcosa fiorira?, che non bisogna perdere la speranza e guardare alle cose buone, la situazione non puo? andare avanti cosi??.

?Vuole dirci un?ultima cosa su Suor Leonella??

?Suor Leonella era una missionaria con un cuore piu? grande di lei. Aveva vedute molto ampie, trovava sempre una ragione per sperare ed essere ottimisti, anche nelle situazioni piu? difficili e dava forza anche a noi. Era convinta che ci fosse sempre una parte buona nelle persone su cui agire, operare. Ha lavorato con tanti giovani e ha dato loro un forte messaggio si pace e amore. Sa, a noi sta a cuore la gente, non ci occupiamo di politica e di altre cose. Non vogliamo polemiche, ce ne sono gia? cosi? tante. Noi vogliamo solo stare ed esistere per la gente, costruire la pace. Adesso SOS Villaggi dei Bambini dovra? decidere come continuare le attivita?. Prima dovra? appurare le ragioni, dopodiche? capire come continuare. Noi adesso possiamo solo pregare e sperare che la nostra gente possa presto ritornare ad essere aiutata?.

?E? vero Suor Marzia che Suor Leonella era stata giorni prima a Nairobi per cercare dei posti per i sui infermieri diplomati per fare il tirocinio per completare gli studi??

?Si, girava tutti i centri sanitari per cercare di sistemare i suoi giovani, concordare con gli istituti il tirocinio. Camminava per ore e ore nonostante avesse dei problemi ai piedi, ma alla fine era riuscita a sistemarli tutti. Pensare che era dovuta restare una settimana in piu? a Nairobi per aspettare il visto, e lei era in ansia per il tempo che stava perdendo lontano dalla sua scuola infermieri. Poi e? tornata?ed e? successo quello che e? successo?.

SOS Italia Villaggi dei Bambini e? un?organizzazione a respiro internazionale, impegnata sia nell?assistenza ai minori in difficolta? che nella prevenzione all?abbandono. In Italia lavora prevalentemente con l?affido familiare, mentre nei paesi in via di sviluppo promuove entrambi gli ambiti di intervento, ovvero assistenza e prevenzione. Da piu? di sessant?anni la famiglia SOS e? impegnata in 132 paesi del mondo, aiuta ogni anno circa 60.000 minori orfani o abbandonati, cosi? come un milione di persone che rientrano nei suoi programmi integrati di sostegno ai minori e al loro contesto familiare: oltre all?accoglienza, sanita?, istruzione, formazione professionale e rafforzamento familiare.

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