Mondo

Somalia: Mogadiscio è in ginocchio

Decine di morti e centinaia di feriti, secondo la Croce Rossa Internazionale che afferma che i combattimenti in corso sono i peggiori da oltre 15 anni.

di Emanuela Citterio

Decine di morti e centinaia di feriti in tre giorni, Mogadiscio è in ginocchi per intensi combattimenti con l?impiego di elicotteri e armi pesanti tra le truppe etiopiche, intervenute in appoggio a quelle del Governo di Transizione, e gruppi di miliziani legati alle Corti Islamiche che avevano dovuto abbandonare il controllo della capitale alla fine di dicembre ma che sono ancora in città. A fare il conto dei morti e dei feriti è la Croce Rossa Internazionale che afferma che i combattimenti in corso sono i peggiori da oltre 15 anni.

Nonostante la potenza di fuoco dispiegata l?esercito etiopico fa fatica ad avere ragione dei miliziani, alcuni dei quali legati all?estremismo internazionale, riporta oggi l’agenzia Fides. Ieri, 30 marzo, un elicottero d?assalto etiopico era stata abbattuto da un missile sopra i cieli della capitale somala, facendo rivivere lo spettro della missione ?Restore Hope? delle Nazioni Unite, nel corso della quale almeno due elicotteri statunitensi erano stato abbattuti da razzi non guidati. Una tecnica impiegata in seguito in Iraq.

Secondo un comunicato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dall?inizio di febbraio si registra un costante flusso di persone in fuga da Mogadiscio. Dall?inizio del mese di febbraio sono circa 57mila le persone fuggite dalla capitale somala?. L?esodo si è intensificato la scorsa settimana quando il Governo Federale di Transizione ha invitato i civili a lasciare alcune aree della città, in previsione dell?intensificarsi dell?offensiva contro gli insorti.
?Questo nuovo esodo sta ulteriormente aggravando la già grave situazione umanitaria, dal momento che l’Umhcr e le altre agenzie umanitarie non hanno accesso a Mogadiscio e alle regioni circostanti a causa della crescente violenza? precisa il comunicato. All’interno della Somalia si contano attualmente circa 400mila sfollati interni, mentre altre decine di migliaia di persone sono fuggite nei paesi confinanti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA