Mondo

Somalia: l’Onu sospende ogni attivit

In seguito al rapimento di un suo funzionario

di Gabriella Meroni

L’Onu ha annunciato oggi la sospensione, ”con effetto immediato”, di ogni attivita’ a Mogadiscio in seguito al rapimento di un suo funzionario avvenuto lo scorso 28 aprile. La decisione e’ stata comunicata con una nota diffusa a Nairobi.

La nota precisa che il congelamento delle attivita’ durera’ fino a quando Mohamed Ali Abukar – questo il nome del rapito – non sara’ rilasciato ”senza alcuna precondizione”. Viene anche sottolineato che le condizioni di salute del rapito sono tutt’ altro che buone. Lo scorso 7 aprile a Mogadiscio era stato rapito il presidente di una corte militare, poi rilasciato dietro un riscatto di 4.000 dollari. Due mesi prima era toccato ad un funzionario dell’Unicef – somalo come Abukar – rilasciato dopo un paio di settimane. Ufficialmente venne negato il pagamento di un riscatto; ma voci concordi indicarono che in effetti erano stati dati, se non soldi, beni materiali ai rapitori. Intanto nel Puntland – ampia regione nord orientale della Somalia autoproclamatasi autonoma nel ’98 – continuano gli scontri tra i due ‘presidenti’ che si contendono il potere: Abdullahi Yusuf Ahmed e Jali Ali Jama. L’Etiopia aveva tentato una mediazione la scorsa settimana, fallita. E ieri e’ scattata l’offensiva di Abdullahi, che sembra abbia guadagnato terreno. Si contano finora una dozzina di morti ed una trentina di feriti; mentre le sei persone che lavorano in zona per l’Onu e le 18 che operano in organizzazioni non governative sono state evacuate.

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