Famiglia

Somalia: il percorso della solidarietà. Verso un Forum delle ong

Secondo le nostre ong, senza nascondere le difficoltà del paese, in Somalia esistono molte esperienze di autosviluppo e autogestione, di cui poco si conosce in Italia

di Paolo Manzo

“Dobbiamo affrontare i complessi problemi della presenza italiana in Somalia con una seria riflessione che porti al rilancio della solidarietà nei confronti del suo popolo. Le Organizzazioni Non Governative Italiane (ONG) vogliono partecipare concretamente alla riflessione dei Paesi donatori e dei Governi che entro il 2006 si riuniranno, a Roma, per pianificare il futuro degli aiuti alla Somalia, “ci sembra giusto promuovere un incontro delle organizzazioni non governative per avviare un confronto sugli interventi di cooperazione nel paese” ? queste le prime dichiarazioni di Giorgio Cancelliere, portavoce del Gruppo ONG italiane per la Somalia, all?uscita della riunione che ha avviato il percorso per la realizzazione di un “Forum europeo non governativo per la Somalia” che affiancherà la Conferenza dei donatori. Della conferenza dei paesi donatori per la Somalia, promossa dal Governo italiano in collaborazione con quello svedese, si parla da tempo ed oggi sembrano essere maturi i tempi per la realizzazione dell?evento che vedrà riuniti a Roma, probabilmente verso la fine del 2006, al più tardi agli inizi del 2007, tutti i principali donatori, i rappresentanti politici locali, le istituzioni coinvolte nel processo di sostegno alla cooperazione verso la Somalia. Il risultato della conferenza governativa si concretizzerà nella proposta di un piano pluriennale di intervento per la Somalia che potrebbe estendersi anche ai paesi confinanti del Corno d?Africa. Grazie alla lunga esperienza maturata nel corso di questi ultimi 15 anni, nella realizzazione di decine di progetti in varie aree della Somalia, le ONG ? coordinate dall?Associazione ONG Italiane (AOI), che ne rappresenta ben 170 ? hanno deciso di promuovere una fase di riflessione sugli aiuti in Somalia e sulle future strategie d?intervento nel paese, a partire da quei settori ritenuti prioritari quali la sanità, l?educazione, gli interventi di sviluppo urbano e rurale. “Vogliamo portare anche il nostro contributo alla conferenza governativa ? prosegue Giorgio Cancelliere – partendo dal confronto e dal dialogo con i nostri partner somali e cercando di favorire la loro partecipazione all?elaborazione delle strategie che li riguardano.” Le ONG prevedono di far partire in tempi brevi i contatti, sia a livello italiano che a livello europeo, per verificare la possibilità di far incontrare esponenti della società civile somala, non solo con gli organizzatori della conferenza governativa ma anche con esponenti della Commissione Europea, del Parlamento europeo e delle amministrazioni decentrate italiane.”Vorremmo inoltre ampliare il confronto e la riflessione alle tante organizzazioni non governative europee che intervengono in Somalia, perché la definizione di linee e strategie di intervento deve nascere dalla più ampia e approfondita riflessione sulle lezioni apprese nella nostra attività a favore delle migliaia di beneficiari somali che ? spesso solo attraverso le ONG ? vengono raggiunti nelle aree più isolate del paese. Possiamo mettere a disposizione della conferenza governativa approcci e proposte che derivano dall?esperienza diretta e ci auguriamo di poter anche contribuire a dare della Somalia un?immagine molto diversa da quella disperata e violenta, apparentemente senza speranza, che circola abitualmente.” Secondo le ONG italiane, senza nascondere le difficoltà di un paese che da 15 anni vive senza un governo, in Somalia esistono molte esperienze locali di autosviluppo e di autogestione, di cui poco si conosce in Italia. “Sarebbe un errore, da parte italiana, non provare a ricucire i legami con la Somalia, giocando un ruolo di aiuto e supporto alla ricostruzione del paese. Molti somali lo chiedono e molti, anche in Somalia, lo ritengono necessario per fermare la crescita di aree di influenza islamica integralista. La Somalia è sempre stato uno stato musulmano moderato, la sicurezza e la pacificazione nel paese ci devono vedere coinvolti in prima persona.” Dopo questa prima riunione, le ONG italiane ? attraverso il Gruppo Somalia, che riunisce le ONG operative nel paese ? avvieranno una fitta serie di colloqui (oltre a una raccolta di proposte e di esperienze e “best practice”) per arrivare all?organizzazione del loro forum che anticiperà di poco quello delle conferenza dei donatori.


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